BOLZANO
Il comune di Bolzano, insieme al colosso americano dei computer Ibm, ha avviato il progetto “Abitare Sicuri” che permette agli anziani di continuare a vivere nella propria abitazione, anche quando il fisico o la mente cominciano a dare i primi segnali di affaticamento. Nelle abitazioni di trenta persone che avevano bisogno di assistenza domiciliare sono state installate tecnologie non invasive e di facile utilizzo per controllare alcuni parametri relativi alla sicurezza dell'abitazione, alla salute psico-fisica e che offrono la possibilità di un contatto diretto, ma a distanza, con gli operatori sociosanitari.
Tramite una televisione touch screen, gli anziani hanno potuto comunicare con gli assistenti sanitari, informandoli sulle attività quotidiane e sulle proprie necessità, mentre i medici hanno fornito suggerimenti, come il training fisico guidato, esercizi per allenare le facoltà mentali e valutare lo stato di salute della persona. La stessa tecnologia è stata installata anche su uno smartphone, che le persone possono facilmente portare con sé ovunque, che possiede un tasto per le emergenze e un canale diretto per comunicare con gli operatori sanitari.
Inoltre alcuni sensori sono stati installati nelle stanze delle abitazioni per rilevare fughe di gas, presenza di fumo, perdite d'acqua, il grado di temperatura ambientale e umidità. Alla fine della sperimentazione gli anziani hanno dato i voti: l’80 per cento si è sentito più sicuro, il 66 per cento ha migliorato la propria mobilità grazie a esercizi motori indicati dagli operatori e il 50 per cento ha imparato un nuovo modo per interagire con gli altri attraverso la tecnologia. «Mi sono sentita come se ci fosse un amico a vigilare su di me e sulla mia casa. L'indipendenza rende la vita più bella e più ricca», ha raccontato Zita dopo aver sperimentato le soluzioni tecnologiche messe a punto da Ibm.
BOLOGNA
Nel quartiere Borgo Panigale, un'area immersa nel verde non molto distante dal centro di Bologna, sorge il “Villaggio della Speranza”, dove un intelligente connubio tra giovani e anziani garantisce la serenità della vecchiaia lontano dalla salitudine. È stato creato nel 1991 e oggi accoglie 126 famiglie. Molte di queste, in realtà, sono persone con oltre settant'anni che vivono sole, ma ci sono anche 18 giovani coppie, per lo più con bambini, e persone di nazionalità straniera.
Il villaggio è gestito dalla Fondazione Gesù Divino Operaio, è legato alla Caritas ed è frequentato da parecchi giovani bolognesi dal momento che all'interno ci sono numerosi impianti sportivi, campi di pallavolo, calcio, tennis e una palestra. I residenti del Villaggio sono anziani bolognesi senza reddito, privi di legami famigliari o che si trovano alle prese con lo sfratto. La struttura ha la forma di una grande corte colonica con case a un piano solo e ognuna con un piccolo orticello.
Le abitazioni rispettano le esigenze fisiche degli ospiti e non presentano barriere architettoniche di nessun tipo, i portici garantiscono riparo dal sole nelle giornate più calde e afose dell’estate bolognese, creando spazi di socializzazione dove giovani e meno giovani s'incontrano. Il recupero della dignità sociale degli anziani è affidato a un modello di gestione comunitaria della vita sociale, attraverso procedure di democrazia diretta con le quali gli ospiti, che comunque vivono ognuno nella propria casa, provvedono ai problemi della vita comune, con l’elezione a turno dei responsabili di corte.
La salute degli ospiti è affidata ad un pool di esperti (dentisti, fisioterapisti, cardiologi, medici specializzati) tutti rigorosamente volontari. L'intera struttura è stata costruita grazie alla generosità di 8 mila donatori.
Sempre nel capoluogo emiliano l'Asl ha proposto un corso per bancari, che dovranno tenere d'occhio i conti correnti delle persone di una certa età, nel tentativo di porre un freno alla dipendenza da gioco d'azzardo, che colpisce soprattutto i pensionati.
TORINO
Dopo due anni di sperimentazione, lo sportello per gay di una certa età è stato finalmente attivato. Si chiama Lambda Terza età, è contrattabile al numero 0110361121, ed è dedicato a tutti coloro che fanno parte del mondo glbt – gay, lesbo, bisexual e trasgender – a patto che abbiano compiuto i sessant'anni.
I servizi offerti sono quattro: compagnia a casa per chi è solo, l'aiuto di un notaio per fare il testamento, attività ricreative e una mano a chi è confuso o comincia a soffrire dei primi acciacchi dell'età e cerca professionisti in grado di comprenderlo. Nato a Torino, è il primo sportello di questo genere in Italia ed è stato pensato per consentire ai glbt di non doversi scontrare con il disagio e la diffidenza di operatori sanitari e professionisti non preparati a lavorare con loro. Dal 2009, sempre a Torino, è stata avviata la campagna cittadina “Anziano sarai tu” per coinvolgere gli over sessantenni a svolgere attività di volontariato civico.
GENOVA
Genova. Alla facoltà di architettura dell'Università di Genova c'è un corso, tenuto dalla professoressa Maria Benedetta Spadolini, dedicato al silver market. Gli studenti hanno il compito di “adottare” un nonnino, osservarlo nella sia vita quotidiana per un'intera settimana ed elaborare progetti che possano migliorare sua la vita.
Qualche esempio? Telecomandi e telefonini più grandi e di diversi colori, per evitare di confonderli. Inoltre, nella città della Lanterna, il comune ha affidato agli anziani il compito di strappare sette aree all'incuria per restituirle all'agricoltura. Avviene nella valletta Rio San Pietro in quella San Nicola, all'orto sul Porto, orto di Mare e orto Gasosa, al giardino dell'Erba Voglio e al circolo Sertoli.
PADOVA
In città nasce il laboratorio di solidarietà fra generazioni. Oltre dodici ettari, praticamente una città nella città, percorsa da due chilometri di corridoi sotterranei in cui convivono differenti realtà: strutture sanitarie, luoghi di aggregazione sociale e culturale, palestre, abitazioni private e esercizi commerciali.
All’interno di questa cittadella, che si chiama Civitas Vitae, si trovano una residenza per anziani non autosufficienti, un centro d’infanzia, un autodromo didattico, il museo del Giocattolo, il centro di formazione e ricerca Varotto Berto. E poi ancora un'officina per la creatività digitale, uno spazio coworking, due sale prova per musica e montaggio video. Questa miscellanea di servizi, per bimbi, ragazzi e anziani, ha una capacità ricettiva di mille posti letto e impegna seicento operatori.
ORVIETO
A Orvieto sono stati messi a punto cinque innovativi progetti per la terza età. Innanzitutto è nato “Anziani e Radio”, un programma radiofonico in cui 36 anziani raccontano le loro esperienze di vita a Radio Orvieto Web. Poi c'è “Differenziamo insieme”. A un gruppo di anziani viene insegnato come funziona la raccolta differenziata e successivamente dovrà spiegarlo ad altri pensionati.
Sono già 1110 i nonni che oggi sanno perfettamente come buttare la spazzatura senza far danno all'ambiente. La terza azione è “Invecchiare divertendosi”, una casa dove svolgere attività ricreative e motorie, organizzate gite culturali, lettura e cineforum. “Inter…nonni” è un corso nel quale 50 ragazzi del centro di aggregazione giovanile danno lezioni a 240 futuri internauti con le rughe su internet, i blog e i social network. Infine c'è “Socialmente impegnati” che consiste nell'assegnare agli over 65 ruoli di cittadinanza attiva come la vigilanza e la custodia di musei, biblioteche, mostre, aree sportive, centri sociali e scuole.
BRESCIA
Il comune ha allestito una rete di prevenzione, coinvolgendo la polizia locale, i medici di base e alcuni psicoterapeuti, per sostenere psicologicamente le vittime di raggiri e aiutare gli anziani a riconoscere i truffatori. E per aiutare gli anziani a riconoscere i truffatori e a ricordar loro che non si deve mai esitare a chiamare le forze dell'ordine in caso di bisgno, il comune ha realizzato dei corsi informativi per arginare il fenomeno, sempre più diffuso delle truffe a domicilio a danno di persone anziane.
Durante le lezioni vengono illustrati i metodi classici utilizzati dai malviventi per conquistare la fiducia delle persone e sottrarre loro denaro. Inoltre si cerca di fare in modo che gli anziani imparino a memoria i numeri di telefono dei Carabinieri e dei Vigili. Soluzioni analoghe sono state individuate anche a Pescara e Ancona.
ROMA
Il progetto si chiama “Una ricetta per due” e l'obiettivo è dare lavoro a un giovane in difficoltà e offrire un pasto di qualità agli anziani soli (per info 0693938727). Promotori dell’iniziativa sono gli operatori della cooperativa sociale “Spes contra Spem” che gestisce case famiglia per minori e persone disabili. L’idea è organizzare un’attività imprenditoriale che darà lavoro a neo maggiorenni che faticano a trovare un'occupazione. Dovranno occuparsi della preparazione e della consegna a domicilio di pasti (e cene) per anziani non autosufficienti. Il progetto è ancora in fase embrionale ma prevede, fra qualche mese, l’avvio di un servizio di catering destinato agli anziani soli che vivono i città.
Sempre a Roma, grazie a un'idea della Comunità di Sant'Egidio, sei anziani vivono insieme per allontanare la crisi e la solitudine. Si chiama co-housing, accade a Roma, in via Patromagno, nel quartiere africano. Non condividono solo gli spazi ma le bollette, la spesa e il loro tempo. In questa nuova casa il coinquilino più anziano è Michele, 98 anni. Poi c'è Clinio, che ha vissuto per anni lungo i marciapiedi della città, Francesco, Luigi, Oliviero e Angela. Sei nonni sotto lo stesso tetto. Ognuno ha una propria stanza e contribuisce economicamente in base al proprio reddito alle spese della casa, dalla badante alle pulizie. Insomma, una comune agée dove si condivide tutto e ci si aiuta.
MILANO
Dalla collaborazione tra la Provincia di Milano, l’associazione “Meglio Milano” e altri soggetti privati è nata l'iniziativa “Prendi in casa uno studente” che mette insieme anziani soli e studenti in cerca di una sistemazione a costi contenuti. Obiettivo, la condivisione di bollette e spese quotidiane. L’esperimento va avanti da due anni in via Casoretto a Milano. A vivere insieme sono la signora Rosetta, 72 anni e Salvatore, 23 anni, studente iscritto al terzo anno di ingegneria presso il Politecnico.
RIETI
Sono pronti ad accogliere i loro ospiti i Caffè Alzheimer. Nascono in provincia di Rieti i primi luoghi di incontro e condivisione pensati per chi soffre di problemi cognitivi e per i loro familiari. Il progetto risponde al bisogno di socializzazione e dà all’anziano la possibilità di stimolare le capacità residue, fornendo spazi per la condivisione delle numerose difficoltà pratiche e per l’espressione delle emozioni, spesso inascoltate a causa dell’isolamento.
TRIESTE
Da circa un anno è entrata in funzione una banca dati per scoprire il segreto dei centenari triestini, che vantano, più di qualsiasi altra zona italiana, storie di invecchiamento di successo. Così Trieste è diventata una città-laboratorio e, a essere osservati, sono i cittadini triestini sopra i cento anni (sono 8 ogni 10 mila abitanti), nella media in buona salute e attivi. Riusciranno i ricercatori a carpire i segreti dell'elisir di lunga vita di Trieste?