Sul nostro giornale in edicola domenica un documento che per la prima volta illustra senza reticenze lo stato dell'informazione nella tv pubblica e le drastiche soluzioni individuate per renderla più competitiva
A pochi giorni dal referendum istituzionale, in un clima di generale incertezza che tocca i palazzi della politica e dei media, emerge dalla Rai un documento che per la prima volta illustra senza reticenze lo stato dell'informazione nella tv pubblica e le strategie per trasformarla in una struttura più competitiva.
Il progetto, realizzato dal direttore editoriale per l'offerta informativa Carlo Verdelli, si chiama “Piano editoriale per l'informazione Rai”, ed è ora al vaglio del direttore generale Antonio Campo Dall'Orto. Un volume di circa sessanta pagine, con vari allegati, che “
l'Espresso” pubblica in esclusiva domenica 27 novembre.
[[ge:rep-locali:espresso:285244779]]Nell'articolo titolato “Il piano segreto per salvare la Rai” e firmato da Riccardo Bocca, si trovano tutti i dettagli di una rivoluzione che, se avallata dai vertici, toccherà telegiornali, testate storiche, sedi regionali, radio e web, incidendo in modo radicale sul sistema della comunicazione di viale Mazzini.
«I tempi»,
scrive Carlo Verdelli, «non stanno cambiando: i tempi sono già cambiati. L'informazione Rai, no». E quindi spiega che «servono scelte coraggiose, e servono adesso, nei prossimi due anni, perché dopo potrebbe essere troppo tardi».
Un cambio di passo che tra fusioni, newsroom, creazione di macro-aree e nuove testate, include lo spostamento del Tg2 a Milano, dove «pur restando nazionale e generalista, avrà un'identità che si riallaccia a quella sua storica di telegiornale laico, moderno e anche sperimentale».