Il caso

M5S, la fidanzata del leader Borrelli assunta da un'altra eurodeputata grillina 

di Vittorio Malagutti   20 ottobre 2017

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La convivente del pezzo grosso del Movimento trova posto come tirocinante al Parlamento di Bruxelles

Nella sua pagina Linkedin si presenta come una professionista freelance esperta di pubbliche relazioni, organizzazione di mostre e critica d’arte. Veneta d’origine, Maria Angela Riva ha sempre lavorato tra Venezia e Treviso, fino a quando, qualche mese fa, ha trovato un posto a Bruxelles. Il suo nome compare nell’elenco dei collaboratori di Isabella Adinolfi, eurodeputata dei Cinquestelle eletta in Campania. Una storia come tante, a prima vista. Sono almeno trecento gli italiani registrati come assistenti dei parlamentari europei. Le carte non dicono, però, che Maria Angela Riva è la compagna di David Borrelli, pezzo grosso del movimento grillino, molto legato a Davide Casaleggio (e prima di lui al padre Gianroberto), nonché leader dei 15 eletti in Europa per il Movimento.

«È tutto regolare», taglia corto Borrelli, che si fa scudo del codice di condotta degli europarlamentari. In base al regolamento, i deputati non possono assegnare incarichi ai “parenti stretti” e Riva non rientra nella categoria, anche se da anni convive con Borrelli. Tanto più, fa notare il leader dei grillini a Bruxelles, che «Maria Angela non lavora neppure per me, ma negli uffici di una collega».

La forma è salva, quindi. Nella sostanza, però, la vicenda suona piuttosto stonata nello spartito di un movimento che dichiara di battersi contro caste, clientele e familismi vari all’interno delle istituzioni. E in un Paese come l’Italia in cui abbondano le parentopoli vere o presunte, ai Cinquestelle non sono mai mancati i bersagli polemici.

A Roma, per dire, solo dieci giorni fa il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, deputato del Centro Democratico, è stato travolto dalle critiche quando si è scoperto che suo figlio aveva trovato un posto da assistente parlamentare nell’ufficio di Mario Caruso, stesso partito di Rossi senior. Ma se a finire sotto esame sono le nomine grilline, allora fioccano distinguo e reazioni sdegnate. «La mia compagna è una professionista qualificata, una storica dell’arte», obietta Borrelli. E poi, continua, «quel lavoro se l’è trovato da sola».

Adinolfi avrebbe quindi assunto come assistente la compagna del collega di partito unicamente per le sue qualità professionali. «Certo», dice Borrelli , «ho anche una lettera in cui Adinolfi garantisce che io non ho in alcun modo influenzato quella scelta». Laureata nel 2002, studiosa di storia dell’arte, Maria Angela Riva è una militante grillina che nel 2013 si è candidata, senza successo, alle amministrative di Treviso nella lista dei Cinquestelle. Dalla cittadina veneta è partita anche la carriera di Borrelli che già nel 2008 era arrivato in consiglio comunale nella lista civica dei “Grilli Treviso” quando ancora il comico non aveva fondato il suo Movimento. Dopo la sconfitta alle regionali del 2013, in cui si era candidato alla presidenza del Veneto, nel 2014 Borrelli, eletto eurodeputato, è volato a Bruxelles. Insieme a lui si è trasferita anche la sua compagna, perché, dice l’onorevole, «fa parte della mia famiglia».

I documenti ufficiali segnalano che da maggio di quest’anno Riva lavora per Adinolfi con la qualifica di “tirocinante”. Tutti gli eurodeputati possono infatti attingere a un fondo di 24.164 euro al mese, messi a disposizione dal Parlamento, per pagare il proprio staff. Ci sono gli assistenti accreditati, al massimo tre, a cui possono aggiungersi stagisti o tirocinanti, anche questi retribuiti con denaro pubblico. Poi ci sono i collaboratori locali, con base nello Stato di provenienza del parlamentare. Infine il deputato può destinare parte del budget anche per pagare di ricerche o consulenze.

In teoria gli assistenti accreditati, che guadagnano un minimo di 1.700 euro al mese ma a volte molto di più, dovrebbero essere professionisti in grado di orientarsi nei meandri dei regolamenti parlamentari, di preparare testi di legge su argomenti molto complessi, di tenere i rapporti con gli altri gruppi politici. Sono centinaia i giovani laureati italiani, a volte con tanto di master in diritto internazionale, che ogni anno mandano i propri curriculum a Bruxelles nella speranza di trovare un posto nello staff di un deputato. In pratica, però, gli incarichi vengono spesso assegnati sulla base della militanza politica o come premio di consolazione per candidati trombati.
In passato ha fatto scalpore il caso di Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia, che nel 2009 mise a contratto la madre come assistente e dopo l’indagine dell’Olaf (l’antifrode Ue) è stata costretta a restituire i soldi pubblici, 126 mila euro, ricevuti senza averne diritto. Dal 2009 il nuovo codice di condotta vieta di assumere parenti. Ma restano gli amici. E i militanti. La delegazione Cinquestelle a Bruxelles comprende per esempio anche Giuseppe Lo Monaco e Luigi Sunseri, assistenti dell’eurodeputato Ignazio Corrao, in passato entrambi candidati in Sicilia nelle liste del movimento di Grillo.

Il leader Borrelli invece vola alto. Tra i suoi collaboratori figura Clotilde Lombardi Satriani, un’esperta in materia militare con tanto di diploma all’Ecole Militaire di Parigi e una lunga frequentazione delle aule dello Iasd, il centro studi del ministero della Difesa per la formazione degli alti gradi delle Forze Armate. Niente di male, ovviamente. Certo fa un certo effetto scoprire che un’apprezzata consulente di generali e ammiragli lavora per un partito come i Cinquestelle che per bocca di alcuni suoi parlamentari ha più volte proposto l’uscita dalla Nato con un taglio netto alle spese militari.