Il Tar Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dalla Regione Puglia rispetto alla nota con cui il ministero dell’Ambiente aveva di fatto dato il via libera all’espianto degli ulivi dal cantiere di San Basilio. La notizia è stata diffusa dal sindaco di Melendugno, Marco Potì, dietro comunicazione della stessa Regione. Secondo l’interpretazione delle due amministrazioni (regionale e comunale), tale pronuncia significa che i lavori sono sospesi fino all’udienza di merito, fissata per il 18 aprile.
La sospensiva sarebbe legata a un pericolo di danno urgente e concreto, ovvero all’ineluttabilità dell’espianto degli ulivi che si concretizzerebbe se i lavori andassero avanti in assenza di una chiarezza amministrativa.
Complicato, infatti, è l’intreccio di competenze sulla prescrizione A44 a cui Tap doveva ottemperare, relativa proprio alle modalità di espianto di 211 ulivi dalla prima area di cantiere aperta a San Foca e complicato anche capire se tale sovrapporsi di competenze tra gli uffici regionali abbia, in ultima analisi, prodotto un’autorizzazione valida (così come ritengono Tap e il ministero dell’Ambiente) oppure se il via libera dell’Osservatorio Fitosanitario e dell’Ufficio provinciale agricoltura avesse comunque bisogno di un’ulteriore conferma da pare del Servizio Ecologia della Regione.
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