Mafia Capitale, ecco come discutevano Carminati e Senese
In onda su La7 il docufilm 'L'uomo nero' che ricostruisce i rapporti tra il 'nero' e il capo clan dell'omonima famiglia napoletana, due personaggi indicati già nel 2012 dall'Espresso come 'i re di Roma'
di Lirio Abbate
26 maggio 2017
C'è un incontro a Roma fra il leader di mafia Capitale, Massimo Carminati e il boss Michele Senese, capo clan dell'omonima famiglia di origine napoletana che controlla la zona sud della città, che fa comprendere meglio lo spessore criminale dei due personaggi, indicati già dall'Espresso nel 2012 come i re di Roma. L'incontro è stato filmato e le immagini inedite sono contenute nel docufilm L'Uomo Nero che La7 trasmette questa sera, venerdì 26 maggio, alle 21,10.
Il filmato è un documento rilevante in cui si vedono Carminati e Senese discutere. È il 30 aprile 2013 al bar tavola calda La piazzetta, dietro Corso Francia a Roma. Senese arriva col guardaspalle Giandavide De Pau. La conversazione, inizialmente molto cordiale, dopo qualche minuto si accende. I toni salgono. Il Nero e Michelino discutono per un po’. Si lasciano in modo brusco. Il video ricorda i summit fra boss delle mafie tradizionali. [[ge:rep-locali:espresso:285277283]] Presentato da Enrico Mentana, il documentario "L'Uomo Nero" di Lirio Abbate, Guy Chiappaventi e Flavia Filippi (voce narrante di Luca Ward) ricostruisce con testimonianze e documenti inediti la storia criminale di Massimo Carminati.
Parte dagli anni dell'estremismo di destra, fino a mafia Capitale. Il film racconta la paura che incute il Nero, soprattutto ai testimoni del processo in cui è imputato e per il quale i pm hanno chiesto ai giudici del tribunale la condanna a 28 anni di carcere per associazione mafiosa. E poi ci sono le intercettazioni audio e video che raccontano Carminati.
Viene raccontato anche il furto al caveau della banca di Roma della città giudiziaria dove nel 1999 Carminati è stato protagonista e in seguito al quale la vita del Nero è cambiata in meglio. Da quel furto l'uomo potrebbe aver preso documenti riservati che sono serviti a ricattare lo Stato. Un furto su commissione, in cui la banda che ha messo a segno il furto ha aperto le cassette in base ad una lista che Carminati aveva. Il docufilm mostra per la prima volta il video del caveau subito dopo il furto, dove si vedono che le cassette sono state aperte “su indicazione”.