I sostenitori della Messa Tridentina hanno la loro fervida bolla sui social. E la loro star è il porporato ultraconservatore. Per seguire il loro universo bdal profumo d'incenso basta seguire gli hashtag giusti
Se le parole di
don Vilmar Pavesi - parroco della Santissima Trinità dei Pellegrini e consigliere del ministro Lorenzo Fontana - vi hanno lasciato immaginare un mondo fuori dal tempo, siate fuori strada. I sostenitori della Messa Tridentina, sui social, hanno una loro piccola ma fervida bolla, la cui star incontrastata - una sorta di Chiara Ferragni del conservatorismo ultracattolico - è sicuramente il cardinal Raymond Leo Burke. Firmatario dei Dubia, il documento che mette in discussione l’infallibilità del Papa, Burke è l’anima di quel network di tradizionalisti a cavallo fra la fede e la politica, che conta fra le sue figure di spicco anche l’ex spin doctor di Donald Trump, Steve Bannon e che ha come quartier generale la Certosa di Trisulti, in provincia di Frosinone, prossima sede dei corsi di formazione politica organizzati dal Dignitatis Humanae Institute, il cui Advisory Board è appunto presieduto da Burke. Basta seguire gli hashtag giusti per scoprire un universo a sé stante, dal profumo d’incenso:
#tridentinemass, o anche
#missatridentina,
#tridentinelatinmass, senza dimenticare il più ovvio:
#CardinalBurke.
[[ge:rep-locali:espresso:285324221]]Per quanto possa suonare blasfemo, agli occhi dei credenti, il Cardinale Burke - su Instagram, ma anche su Facebook, dove ha una pagina ufficiale piuttosto seguita - è quel che si dice un influencer. Come di altre celebrità del web, di lui si immortalano i gesti, l’abbigliamento, le apparizioni in eventi mondani, le messe officiate in giro per il mondo. Nel caso del cardinale, si tratta di paramenti sacri, strascichi lunghi anche molti metri - la “Cappa Magna” - e mozzette di ermellino. O anche di torte a forma di cappello cardinalizio, come avvenuto durante i festeggiamenti per il suo recente compleanno. E c’è perfino chi gli dedica pupazzetti realizzati in stoffa.
Anche acronimi apparentemente misteriosi schiudono le porte dei contenuti social condivisi da quei fedeli che apprezzano il rito tridentino, cioè quella forma di celebrazione eucaristica che affonda le sue radici negli anni immediatamente successivi al Concilio di Trento.
#icksp, #icrss e #icrsp stanno per Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, cioè una società clericale di vita apostolica, ed aiutano, assieme all’hashtag italiano #messainlatino, a tracciare una sorta di mappa dei luoghi in cui, nel nostro paese, si celebra l’antico rito: come il Seminario di Gricigliano, vicino Firenze, o il Santuario di San Gaetano, a Napoli, o anche nella chiesa della Madonna della Salute di Este.
Insomma, il rito sarà anche antichissimo, ma gli strumenti - utilizzati dalla comunità di fedeli che invocano un ritorno a tradizioni ultracentenarie - sono più che contemporanei.
Ed il linguaggio utilizzato dai “Guerrieri del Rosario”, i fedeli seguaci del Cardinal Burke, per comporre i meme che invitano a una sorta di battaglia a suon di preghiere, è assai simile a quello utilizzato dalla propaganda politica.