Pubblicità
Attualità
luglio, 2018

Matteo Salvini vuole i crocifissi nei porti

Dopo il Vangelo e il rosario è la volta della croce: è già stata depositata alla Camera la proposta di legge, prima firma la leghista Barbara Saltamartini, per renderne obbligatoria l'esposizione nei luoghi pubblici

Arriverà anche al crocifisso? Sul punto, i volponi di Palazzo che osservano il prosperare della Lega che brandisce simboli cristiani non hanno dubbi: ci arriverà. Di certo le premesse son già lì piazzate. Dopo il Vangelo sventolato al comizio di piazza (decisivo a raccattare i voti di marzo, secondo gli esperti), dopo il Rosario sgranato in pieno giuramento al Quirinale, Matteo Salvini è pronto a lanciare, qualora serva, anche l’ennesima battaglia sul crocifisso. Un bel modo per cominciare l’anno scolastico in serenità, ad esempio.

È in effetti già depositata alla Camera la proposta di legge,prima firma la leghista Barbara Saltamartini, per rendere obbligatoria l’esposizione della croce nei luoghi pubblici: scuole, università, accademie, carceri, uffici pubblici tutti, consolati, ambasciate. E nei porti, naturalmente: ancorché chiusi, per volontà del ministro dell’Interno, ai disperati raccolti in mare, dovrebbero tuttavia, per volontà del suo partito, esporre la croce «in luogo elevato e ben visibile».

Chiunque si sottrarrà all’obbligo - secondo la proposta - sarà passibile di una multa fino ?a mille euro.

La battaglia ?di certo non è nuova - anzi ?nel centrodestra sfiora l’ossessione. Se stavolta ?sarà portata avanti, segnerà l’ennesimo passo che allontana la Lega pagana che fu, e avvicina alla Lega sincretica che è. Coi simboli usati alla bisogna, stracciando non disprezzabili equilibri all’italiana come quello che si è trovato nei decenni sul punto, tra regi decreti mai abrogati e complesse sentenze intervenute, per cui ora i crocifissi non sono obbligatori, né vietati.

L'edicola

La pace al ribasso può segnare la fine dell'Europa

Esclusa dai negoziati, per contare deve essere davvero un’Unione di Stati con una sola voce

Pubblicità