Elezioni Europee, stranezze alle urne: tra crocefissi, carcerati e fast food fascisti
CasaPound che offre sconti per un panino in cambio del voto e l'affermazione dei comici tedeschi: non solo ondate sovraniste, boom dei Verdi e Lega al 30 per cento tra le cose da ricordare sulle elezioni del 26 maggio
Dal boom nelle urne nelle carceri francesi al messaggio che invita a votare CasaPound in cambio di sconti sui panini nei fast food, all’imprevisto di Salvini al seggio. E poi l’elettore che trova il crocefisso nell’aula della scuola dove si votava e il successo elettorale – l’ennesimo – di due comici, questa volta in Germania.
Non solo ondate sovraniste, affermazione dei Verdi, Lega al 30 per cento e crollo del Movimento 5 Stelle: sono tante le curiosità della domenica elettorale appena conclusa. Tornata che ha registrato un’affluenza degna di nota: in tutto il Continente, dove ha votato più di un elettore su due, ma soprattutto nelle carceri d'oltralpe. In Francia ha votato l’89,4 per cento dei detenuti, un dato mai raggiunto prima, tant’è che è stato annunciato trionfalmente dal ministero della Giustizia.
Chissà invece se qualche elettore ha cambiato idea sul voto dopo aver ricevuto il messaggio che ha fatto squillare molti cellulari ieri pomeriggio. Gli utenti di un molto frequentato gruppo di Telegram hanno ricevuto un’offerta che non si poteva rifiutare. “Attenzione! Votate e fate citare Casapound per il ritorno del Crispy a 1€!”, firmato da un “manager di McDonald’s Italia”. Una sorta di voto di scambio: una croce sul simbolo dei fascisti del terzo millennio e il nome del segretario Di Stefano per un forte sconto su uno dei panini più amati del menu del fast food americano. Un seggio val bene un panino.
Ma non è stata l’unica denuncia di “turbamento” del normale svolgimento delle elezioni. C’è chi ha segnalato irregolarità fin dentro i seggi. È il caso dell’elettore che, recatosi in una scuola pubblica del quartiere romano di Monteverde, ha insistito per far mettere a verbale che il crocefisso nell’aula non ci poteva stare. «Lo dice la Costituzione: non ci possono essere nei seggi elementi che influenzino il voto. Vanno rimossi», affermava puntiglioso al presidente e agli scrutatori che riempivano i verbali, forse pensando ai rosari sempre in mano al Capitano leghista Matteo Salvini.
Capitano che questa mattina è andato a votare nel suo seggio milanese, in via Marinetti. Fotografi al seguito, il leader del Carroccio in polo blu della federazione italiana canottaggio ha avuto un simpatico imprevisto. Una anziana signora, dopo aver votato, si è avvicinata a Salvini ancora vicino all’urna, porgendogli la scheda. Lui si è tirato indietro: «Per carità, la dia a lui», ha detto riferendosi al presidente del seggio. «Ho già abbastanza problemi», ha aggiunto sorridendo.
Lo stesso sorriso sulla bocca dei due comici tedeschi eletti tra le fila del Die Partei (“Il partito”, ndr). Già dalle prime proiezioni era chiaro il successo della giovane formazione del movimento satirico della Germania, sempre sopra il 2,5 per cento. Dopo l’Italia del Movimento 5 Stelle portato al governo da Beppe Grillo, e l’Ucraina del presidente della Repubblica V olodymyr Zelens'kyj, altri due comici debuttano in politica. I due eletti sono Martin Sonnenborn, del periodico Titanic, e di Nico Semsrott, noto al pubblico per essere nel cast di un programma comico di successo sulla tv pubblica. Sonnenborn, capolista in tutta la Germania, si è detto entusiasta: «Sono contento soprattutto per l’elezione di Nico, ha detto che avrebbe lavorato anche per me». Speriamo, per Nico, che la sua sia solo una battuta.
Aggiornamento: In una prima versione di questo articolo si parlava del comune di Montesarchio come caso di astensionismo. In realtà si trattava di un errore dei dati del sito del ministero dell'Interno