Intervista
La deputata M5S in commissione Istruzione: "Anch'io ho fatto il concorso presidi"
In corsa anche l'onorevole Lucia Azzolina. «Una mia collega ha fatto ricorso? Io non lo farei mai da cittadina privata, figuriamoci da deputata della Repubblica italiana».
Lucia Azzolina ormai volto noto dei talk politici anche se «in tv sembro più aggressiva di quel che sono». Classe 1982, deputata del Movimento5Stelle e componente della Commissione Istruzione. È lei ad aver preso parte all’ultimo discusso concorso per dirigenti scolastici.
Ha trovato difficile la prova?
«Il problema per me è stato il tempo, ma avevo studiato molto».
Cambierebbe le modalità di selezione?
«Trovo che la prova preselettiva sia un esercizio mnemonico e per questo premia le reali capacità dei partecipanti».
Veniamo alle presunte irregolarità. Cosa ne pensa?
«I concorsisti hanno scritto a tutta la commissione Istruzione. Se ci sono state delle irregolarità sarà la Procura a vagliarlo, perché quando si parla di concorsi c’è sempre chi denuncia delle irregolarità, bisogna però dimostrarlo e questo non spetta a me».
Se venissero raccolte le prove sarebbe giusto annullarlo?
«Ripeto, non sono io a doverlo decidere. Saranno i giudice a valutare quello che non è andato. Non ho gli strumenti per potere dire nulla. Almeno per il momento».
Lei però ha preso parte al concorso…
«Assolutamente sì. Studio dall’estate 2017, mi sono sempre occupata di diritto scolastico. Ho deciso di fare questo concorso perché ho sempre studiato e perché credo nei concorsi pubblici. E credo che nella pubblica amministrazione si debba entrare per concorso. Poi c’è una regola nel Movimento5Stelle, quella dei due mandati. È giusto che ognuno di noi debba tornare alla propria vita privata. E io della mia vita privata sono gelosa».
Lei crede che sia opportuno politicamente partecipare a un concorso pubblico da membro della commissione istruzione?
«Sarebbe bello se l’orale fosse anonimo, perché la verità è che dovrò studiare il doppio rispetto agli altri. E questo non le nascondo che mi crea molta ansia».
In Italia si entra nell’Amministrazione pubblica, soprattutto nella scuola, per concorso, ricorso o sanatoria…
«Guardi che con me sfonda una porta aperta. Si dovrebbe entrare solo per concorso».
Ma una sua collega di partito ha fatto ricorso...
«Ed è sbagliato. Io non lo farei mai da cittadina privata, figuriamoci da deputata della Repubblica italiana».