Quando il fascista Roberto Fiore era un parlamentare europeo, riuscì a far violare il regime del carcere impermeabile del 41 bis a uno dei capi della camorra, Antonio Varriale. Si presentò alle dieci di sera all’ingresso del carcere di massima sicurezza di Viterbo accompagnato da due collaboratori e chiese e ottenne di parlare con un solo detenuto. Nonostante l’ora tarda per un carcere, a Fiore vennero aperti cancelli e porte blindate e fu accompagnato, in virtù del suo ruolo di deputato europeo, davanti alla cella del boss Varriale con il quale l’europarlamentare e i due suoi collaboratori iniziarono a conversare. Se il fascista Fiore non fosse stato un eurodeputato, questo non poteva accadere. Non può accadere che un detenuto per associazione mafiosa sottoposto al 41bis incontri o parli con persone esterne, se non autorizzate dal ministro della giustizia.
Il dialogo, all’epoca con Varriale, venne però interrotto quando uno degli agenti della polizia penitenziaria si rese conto, controllando i documenti dei visitatori, che una delle persone che accompagnava Fiore era il fratello del capomafia. Ebbene sì. Fiore aveva portato al cospetto del boss il fratello.
La porta blindata della cella venne richiusa e il parlamentare con i suoi amici furono accompagnati all’uscita. Fiore non profferì parola. Sapeva benissimo che aveva trasgredito ad una regola. Aveva di fatto portato ad un camorrista detenuto una persona che non poteva incontrare.
Il responsabile degli agenti di Viterbo ammise in una relazione di servizio che vi era stato «qualche errore nell’esecuzione della visita: primo perché uno degli accompagnatori del politico era il fratello del detenuto sottoposto al regime speciale del 41 bis e secondo perché dando l’autorizzazione ad aprire il blindo è stato permesso in un certo qual modo un colloquio di famiglia, eludendo le regole che vigono per l’effettuazione dei colloqui dei detenuti sottoposti al 41 bis».
Chissà quali interessi aveva Roberto Fiore a far incontrare a tarda sera il capo di un clan camorristico detenuto con suo fratello. Quello che suscita interesse è il collegamento fra esponenti della camorra e l’esponente di destra che ha partorito Forza Nuova, la formazione per la quale adesso esponenti della Camera ne hanno chiesto lo scioglimento, dopo gli scontri a Roma e l’assalto alla sede della Cgil.
Fiore è stato arrestato per questi fatti.
Nel dicembre del 2017 Forza Nuova aveva guidato una spedizione fascista sotto la redazione de L’Espresso e di Repubblica: un gruppo di militanti mascherati, che esponeva una bandiera di Forza Nuova e un cartello con la scritta “Boicotta L'Espresso e Repubblica”, ha acceso fumogeni sotto la sede del giornale e letto un proclama di accuse alla redazione. Alcuni fumogeni sono stati lanciati all'indirizzo di dipendenti del giornale che protestavano per la provocazione.