Attirati da un finto evento al Celebrity Centre di Los Angeles: test della personalità e grandi promesse per unirsi alla religione di Tom Cruise. Una testimonianza in prima persona

«Il test dice che sei depresso, instabile e poco concentrato: così non riuscirai a raggiungere i tuoi obiettivi. Quanti soldi hai con te? Per 75 dollari il nostro corso ti aiuterà a superare i problemi». Queste le parole ascoltate, pronunciate da un giovane funzionario di Scientology, in una serata particolare.

Scientology è il movimento religioso fondato nel 1954 da Lafayette Ron Hubbard, ma a Los Angeles è qualcosa in più. Rappresenta una via sfavillante per centinaia di giovani attrici e attori, sbarcati a Hollywood da tutto il mondo, incantati dalla promessa di realizzare i propri sogni, abbandonando finalmente i turni nei ristoranti per arrivare a fine mese.

 

Nella città californiana stavamo conducendo un’indagine sulla creatività, intervistando artisti di ogni tipo. Così, ci imbattemmo nell’annuncio Facebook di un evento: un workshop tenuto da un importante regista al Manor Hotel, su Franklin Avenue, a circa 1 chilometro dalla celebre Walk of Fame di Hollywood. Arrivammo a destinazione con un po’ di anticipo, accolti ai cancelli da una giovane donna che ci scortò nella hall. Lì iniziò la serata che non ci aspettavamo.

 

Capimmo subito di trovarci in un centro Scientology: oltre alle insegne tutt’altro che sobrie (questo è il Celebrity Centre!), scaffali pieni di libri - in vendita - a firma del fondatore della Chiesa amata da Tom Cruise  e schermi alle pareti che pubblicizzavano le attività del movimento. 

 

Un ragazzo, sulla trentina, ci portò in una stanza, spoglia di qualsiasi arredamento al di fuori di due scrivanie, con sveglie, fogli e penne. Ci disse che prima dell’evento avremmo dovuto compilare un questionario, un test della personalità, in un tempo prestabilito. Avviò le sveglie e lasciò la stanza.

 

«Scientology avvicina i potenziali nuovi membri attraverso la somministrazione gratuita del "test della personalità" (Oxford Capacity Analysis, ndr) finalizzato a descrivere lo "stato vitale" del rispondente e a identificare i punti di forza e debolezza della sua personalità» - spiega Nicola Pannofino, ricercatore e professore di sociologia all’Università della Valle d’Aosta, che con il professor Mario Cardano ha trattato Scientology nel libro “Piccole apostasie. Il congedo dai nuovi movimenti religiosi”, edito Il Mulino. 


Il test - disponibile anche sul sito di Scientology dopo registrazione gratuita - è composto da 200 domande, che vanno dall’innocua "Canti spesso o fischietti?", alla stranamente specifica "Ti capita di avere spasmi muscolari occasionali senza motivo apparente?". 

Finito il questionario, veniamo informati sul workshop: cancellato, il regista ha avuto un contrattempo. Ci divisero e portarono in altre stanze per analizzare le risposte al test, processate da una macchina che come risultato propone un grafico. 

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«Come può notare anche lei, ci sono molti picchi verso l’alto, e altrettanti verso il basso: questo significa che non ha una vita stabile, e soffre spesso di depressione - spiegò con pacatezza il giovane adepto del movimento -. Ha dei contanti con sé? Il nostro corso sulla personalità costa solo 75 dollari, e grazie a esso non avrà più problemi di questo tipo, centrando finalmente i suoi obiettivi e realizzando ogni suo sogno». 

 

Il corso di cui parla si chiama Dianetics, soluzione a tutti i deficit e carenze riscontrati col test sulla personalità: «In questo modo, Scientology mostra la sua duplice natura, terapeutica e religiosa: da un lato si presenta infatti come organizzazione che offre servizi e metodi pratici per lo sviluppo del potenziale umano, con la vendita di corsi che il neofita può acquistare in base alle proprie esigenze per migliorare, per esempio, le abilità comunicative, le relazioni interpersonali, le performance di studio e di lavoro - spiega il professor Pannofino -. Dall'altro lato, man mano che il praticante avanza nel percorso previsto dalla Chiesa, detto "Ponte verso la libertà totale", impara a conoscere gli aspetti strettamente spirituali di Scientology, accedendo agli insegnamenti di tipo esoterico, ai miti e ai rituali su cui è tenuto a mantenere il segreto».  

 

Dopo circa due ore, tra test e tentata vendita di corsi e libri, ecco una nuova sala con una signora, sui sessant’anni, che si è presentata come assistente del regista che avrebbe dovuto tenere il workshop. Qui la conversazione si è fatta più amicale, discutendo di lavoro e vita privata, e di come Scientology poteva aprire ogni porta, dalla carriera alle relazioni sentimentali. 

 

«Sono stati molto abili nell’affiancarci e dedicarci moltissimo tempo, facendoci sentire importanti e ascoltati - racconta Matteo di Pascale, co-fondatore della casa editrice indipendente Sefirot, che era con noi in Scientology -. Con questo approccio è normale che in una città come Los Angeles abbiano enorme successo».

 

Dopo tre ore, e i nostri ripetuti “no, grazie”, finalmente uscimmo dall’hotel.

 

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