Era il 2003. Al largo della costa sarda Putin e Berlusconi sfilavano sull’ammiraglia russa ora affondata. E furono immortalati da Antonello Zappadu

Sic transit gloria mundi... C’era una volta il Silvio Berlusconi delle cene “eleganti” e delle feste in Sardegna, dei ricevimenti da presidente del Consiglio scamiciato, scanzonato e talvolta in bandana. C’era una volta il Vladimir Putin “uomo di pace” con cui discutere a villa Certosa del rafforzamento del ruolo dell’Onu in Iraq dopo l’invasione americana e la caduta di Saddam Hussein. Il Putin non ancora compiutamente zar, pronto a “collaborare con la Nato” e per nulla allarmato dalla eventuale futura difesa comune europea. E c’era una volta l’incrociatore Moskva, ammiraglia della flotta del mar Nero, ancorato al largo della Maddalena, davanti alla base americana di Santo Stefano, per partecipare a un’esercitazione congiunta con la Marina militare italiana nell’ambito del programma Partner for the Peace.

Il 31 agosto del 2003 due leader furono immortalati mentre passavano in rassegna il picchetto d’onore di marinai russi giovani e belli dal fotografo Antonello Zappadu: sono le immagini inedite di questa pagina.

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Il Moskva non c’è più, colpito e affondato davanti all’Ucraina durante la guerra che si è incattivita dopo questo smacco all’esercito del Cremlino. Ma prima della nave era affondata da tempo la credibilità di Putin come uomo di pace, la sua affidabilità come leader dialogante, tanto da trasformarsi nel crudele mandante di massacri di civili. Quanto a Silvio Berlusconi, sconfitto nelle urne e dal passare del tempo, non gli resta che meditare sull’errore di valutazione più imperdonabile della sua vita. Lui che si era creato un’aura di infallibilità nella scelta degli amici.

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