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4 luglio, 2025Edifici in fiamme nella capitale ucraina colpita con droni e missili balistici. Il leader del Cremlino: "La Russia perseguirà i suoi obiettivi". Oggi conversazione telefonica tra il tycoon e Zelensky
“Non sono stati fatti progressi”. Così Donald Trump ha commentato la telefonata di ieri - 3 luglio - con il presidente russo Vladimir Putin. E, in effetti, la notte appena passata è stata come quelle precedenti, se non peggio. Una serie di raid russi, con droni e missili balistici, hanno preso di mira Kiev e altre città ucraine. Sono almeno 13 le zone della capitale ucraina a essere state colpite, con le immagini che mostrano numerosi edifici in fiamme e con un bilancio che parla di 14 feriti. La compagnia ferroviaria statale ucraina Ukrzaliznytsia, la più grande compagnia del Paese, ha dichiarato su Telegram che l'attacco a Kiev ha danneggiato l'infrastruttura ferroviaria della città, deviando diversi treni passeggeri e causando ritardi.
Gli attacchi sono arrivati da entrambe le parti. Le forze di Difesa aerea russa hanno dichiarato di aver intercettato 48 droni ucraini: 26 sul territorio della regione di Rostov, 12 sul territorio della regione di Kursk, sei sul territorio della regione di Belgorod, tre sul territorio della regione di Orël e un drone sul territorio della regione di Lipetsk. Nella regione di Mosca oltre 50 mila persone sono rimaste senza elettricità di un incendio in una sottostazione elettrica. Una persona è morta nella regione di Rostov, nel Sud della Russia.
I raid, l’ultimo atto dell’intensificarsi degli attacchi delle ultime settimane, hanno seguito di poche ore la conversazione (fallimentare) tra Putin e Trump, la sesta da quando il tycoon è tornato alla Casa Bianca. Ma se sperava che bastasse il suo ritorno alla guida degli Stati Uniti per convincere il Cremlino a cessare la guerra in Ucraina, dopo ieri si dovrà definitivamente ricredere. Sono pochi i dettagli trapelati sulla telefonata durata circa un’ora, ma il messaggio che ha voluto mandare Putin è che non rinuncerà “ai propri obiettivi” perché “occorre eliminare le cause di fondo del conflitto”. Nessun compromesso, quindi: “Ho detto a Putin che non sono contento. Non ho fatto alcun progresso”, ha spiegato Trump ai giornalisti prima di partire per l’Iowa. “Sono deluso dal presidente russo Vladimir Putin”, ha aggiunto, perché “non ha alcuna intenzione di fermare la guerra”.
Mentre si attende la chiamata di oggi tra il presidente Usa e Volodymyr Zelensky - il primo contatto dopo la notizia dello stop alla fornitura di alcuni armi statunitensi a Kiev - ieri sera c’è stato un colloquio con Emmanuel Macron, che due giorni fa ha sentito Putin a distanza di oltre tre anni dall’ultima volta.
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