Il nuovo numero

Il Capitale terrone, L’Espresso in edicola

di Chiara Sgreccia   20 ottobre 2023

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L'esodo da Sud a Nord che spacca il Paese. Il destino incerto della Rai, (fu) servizio pubblico. Gli extra profitti della vendita di armi. La privatizzazione promessa. Le parole di meme. E come sempre molto altro

Prima gli universitari in cerca di futuro. Poi i genitori quando i figli trovano lavoro e mettono su famiglia. Un nuovo esodo spacca il Paese e sposta al Nord almeno cinque miliardi di euro ogni anno: «Anche quest’anno la meglio gioventù della borghesia meridionale si è spostata in massa verso gli atenei del Centronord, quelli che promettono lavoro sicuro e persino qualificato», scrive Gianfrancesco Turano nell’articolo di copertina che fa il punto sull’esodo dei giovani (e non solo) che aggrava lo squilibrio demografico e la perdita di ricchezza del Meridione.

 

Scomparso dall’agenda, ignorato dalla politica, il Mezzogiorno mette d’accordo tutti i partiti nell’indifferenza: «Con la perizia dei migliori speleologi è possibile rinvenire un reperto di Sud nel ginepraio di norme e commi della legge di Bilancio licenziata dal governo Meloni», aggiunge Carlo Tecce. Mentre il direttore Alessandro Mauro Rossi nell’editoriale sottolinea come il “fattore C” salverà il governo: una guerra così geograficamente vicina convincerà gli ispettori internazionali di rating a chiudere un occhio sul debito pubblico italiano.

 

BandeRai, il capolavoro di Tele Meloni
La partecipazione di Fabrizio Corona da Nunzia De Girolamo. L’aiuto da casa per Pino Insegno. Il successo del fuoriuscito Fabio Fazio. Beatrice Dondi apre la sezione di Politica con un quadro dei destini incerti del (fu) servizio pubblico.

 

Finché c’è guerra c’è profitto
Il titolo di Leonardo vola in borsa come era già successo con il conflitto in Ucraina. Un boom che conferma la svolta sempre più pronunciata del gruppo: dalla tecnologia avanzata a produttore di armamenti. Così spiega Gloria Riva nell’articolo che apre gli Esteri de L’Espresso.

 

Quando privatizzare rimane solo una promessa
I venti miliardi previsti dal governo dalla vendita di aziende pubbliche sono destinati a rimanere quasi tutti su carta. Anzi le società di Stato aumentano. Fa il punto Sergio Rizzo nell'apertura di Economia 

 

Parola di meme
Sintesi massima. Replica istantanea. Accostamento suggestionante. Tutto oggi è ridotto a imitazione, con esisti imprevedibili. E una sola certezza: la liofilizzazione del pensiero. «Adesso che basta un meme a sintetizzare qualsiasi situazione è  tempo di approfondire la questione di una forma e di un linguaggio che pare annettersi ogni tipologia di comunicazione e si espressione», scrive Ivo Stefano Germano in apertura della sezione Cultura del nostro settimanale.

 

E poi, “Boccia. L’eterno emergente vuole l’Europa” di Susanna Turco, “L’alba al rave del mio inferno”, il racconto di Sabato Angieri da Tel Aviv dell’incontro con uno dei superstiti di Hamas. “Canto e dipingo perché l’arte è donna”, il colloquio di Stefania Rossini con Paolo Conte per I Dialoghi de L’Espresso. E come sempre molto altro: approfondimenti, inchieste, rubriche, sguardi critici e punti di vista sulla realtà vi aspettano su L’Espresso, in edicola e online.