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Attualità
dicembre, 2023

Giorgia Meloni attacca Chiara Ferragni e Fedez le risponde: la politica al tempo degli influencer

La Manovra salva le pensioni per medici e maestri. Le trattative per la tregua a Gaza. Bertinotti contro il Pd. Le repliche ad Atreju. Le notizie del giorno da conoscere

Manovra: salve le pensioni di vecchiaia per medici e maestri 
Non ci saranno tagli alle pensioni di vecchiaia (quelle a cui si accede con 67 anni di età) per medici e operatori sanitari, per maestri d'asilo, dipendenti degli enti locali e ufficiali giudiziari. Ma per queste categorie, ad esclusione dei medici e del comparto sanità, resta il taglio già previsto nel ddl di bilancio se i lavoratori vanno in pensione anticipatamente (42 anni di contributi senza avere 67 anni di età). In ogni caso, non sono previsti tagli alle pensioni anticipate per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2023. Lo prevede l'emendamento del governo alla manovra approvato in Commissione bilancio al Senato. Per medici, infermieri e operatori sanitari viene invece previsto un meccanismo di tutela che, in caso di pensione anticipata, porta a una decurtazione del trattamento che diminuisce quanto più si ritarda il pensionamento. In particolare, "al fine di assicurare un efficace assolvimento dei compiti primari di tutela della salute - è scritto nell'emendamento - e di garantire i livelli essenziali di assistenza" per sanitari e infermieri è previsto che la decurtazione del trattamento sia ridotta "in misura pari a un trentaseiesimo per ogni mese di posticipo dell'accesso al pensionamento rispetto alla prima decorrenza utile". In pratica il taglio si annulla se si ritarda il pensionamento di tre anni. L'emendamento approvato rivede anche le finestre di uscita per le pensioni di anzianità dei medici e delle altre categorie del pubblici impiego interessate dall'intervento. È previsto, rispetto alla legislazione vigente, il posticipo di un mese se si maturano i requisiti nel 2025, di 2 mesi se si maturano i requisiti nel 2026, di 4 mesi se si maturano i requisiti nel 2027 e di 6 mesi se si maturano i requisiti dal primo gennaio 2028.

 

Meloni dal palco di Atreju attacca Schlein e Ferragni 
Dispensa carinerie in romanesco («Grazie tesò!» agli incoraggiamenti urlati da qualcuno in sala), citazioni di libri e film e frecciate in quantità. Per 70 minuti, sul palco di Atreju, Giorgia Meloni non risparmia quasi nessuno degli avversari politici. Ma l'affondo che non ti aspetti è per Chiara Ferragni e quella beneficenza per cui è stata multata dall'Antitrust. Nel mirino, «gli infuencer che fanno soldi a palate addirittura promuovendo carissimi panettoni - si scalda la premier - facendo credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo serve solo a pagare cachet milionari». Meloni non nomina mai Ferragni ma basta la parola 'panettoni' e la gente - stipata nel tendone-serra ai piedi di Castel Sant'Angelo, nell'ultimo giorno della manifestazione - riconosce il bersaglio e applaude di gusto. Il popolo dei patrioti che l'ascolta, accalcato dentro e fuori la sala, sposa così il messaggio che la leader manda ai giovani: diffidate dagli influencer perché «non sono loro il vero modello da seguire».

Parole che scatenano l'ira di Fedez che esce dal silenzio sulla maxi multa inflitta alla moglie per i pandori Balocco griffati Ferragni e ricorda che l'imprenditrice impugnerà la sanzione pur non godendo dell'immunità parlamentare che ha ad esempio la ministra Daniela Santanché. Quindi attacca frontalmente Meloni: «È questa la priorità della nostra presidente del Consiglio?». E picchia sul governo anche per quella Finanziaria che «stanno facendo col culo e che non hanno ancora finito» oltre a ricordare quanto fatto dai "Ferragnez" per chi ha bisogno. Un botta e risposta che offre l'assist a Matteo Renzi per twittare: «Va in scena lo scontro tra le due celebrità social del Paese: a Palazzo Chigi abbiamo un'influencer, non una premier». Nella maratona della leader di Fratelli d'Italia, l'affondo anti Ferragni arriva dopo la punzecchiatura a Elly Schlein alla quale dedica una citazione di sinistra: il can can su inviti rifiutati o contestati "mi ricorda quella scena memorabile di Ecce bombo di Nanni Moretti che diceva 'Mi si nota di più se vengo e sto in disparte o se non vengo?'", dice e ride. Ricorda poi il poeta libanese Gibran ("La vita ha due doni preziosi: la bellezza e la verità") e si fa e seria quando cita il suo amato Tolkien. "Un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli", recita a memoria per rimarcare che la forza di FdI è "la compagnia". Una famiglia personale e politica che ringrazia facendo qualche nome. "Compresa Arianna", dice. La sorella l'ascolta seduta di lato al palco e si commuove. «Ho visto Giorgia soddisfatta del lavoro fatto, ha capito che non è sola», spiega poi. Sul finale anche a Giorgia scappa una lacrima durante l'abbraccio con i giovani saliti sul palco, mentre scorrevano le note dell'inno di Mameli e la premier indossava la felpa azzurra dei volontari. 

 

Israele: riaprono i negoziati per la tregua 
Sale la pressione internazionale per aprire la strada a "un cessate il fuoco duraturo" nel conflitto tra Gaza e Israele. Londra e Berlino si sono espressi per una soluzione che porti nel tempo ad "una pace stabile" mentre Parigi, sottolineando anch'essa "l'altro numero di morti", chiede una "tregua immediata". Domani arriverà in Israele il ministro della difesa Usa Lloyd Austin con la richiesta dell'amministrazione di Biden di "una nuova fase" nella guerra, più mirata sui leader di Hamas e ad una riduzione degli attacchi nella Striscia. E ottimismo per una nuova tregua con scambio di ostaggi "anche se permane disaccordo sui dettagli" è espressa da fonti egiziane dopo che, rivela la Cnn, l'incontro tra il direttore del Mossad David Barnea e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani "è stato positivo". Chi non sembra aver intenzione di arretrare dalla guerra è, però, il governo del premier Benyamin Netanyahu, forte, a suo dire, di un mandato delle famiglie dei caduti a proseguire il conflitto.

L'agenzia Wafa ha riferito di un attacco aereo israeliano con "almeno 47 palestinesi uccisi" a Jabalya nel nord della Striscia e nel campo profughi di Deir el-Balah, nel centro di Gaza. Proprio a Jabalya, Israele ha reso noto di aver trovato un tunnel di Hamas in una stanza di bambini, con una culla, nel piano seminterrato di un edificio. E oggi è stato scoperto anche un mega sistema di tunnel per una lunghezza di circa 4 chilometri alla profondità di 50 metri, tracciato da Mohammad Sinwar, fratello di Yahya, a poca distanza dal valico di Erez tra Israele e la Striscia. Un tunnel usato, secondo il portavoce militare, per l'attacco dello scorso 7 ottobre ai kibbutz di frontiera.

Da oggi i camion degli aiuti umanitari sono entrati per la prima volta nella Striscia dal valico israeliano di Kerem Shalom e questo potrà migliorare una situazione molto difficile: un video diffuso da Ap mostra centinaia di civili che assaltano un camion di viveri a Rafah. E l'Oms torna a denunciare le condizioni del pronto soccorso dell'ospedale di Al Shifa: «È un bagno di sangue». Per questo sale la pressione internazionale: i ministri degli esteri inglese David Cameron e quello tedesco, Annalena Baerbock, in una dichiarazione congiunta hanno sostenuto che occorre «fare tutto il possibile per aprire la strada a un cessate il fuoco duraturo, che porti a una pace duratura. Prima è, meglio è». Pur chiarendo di non credere che serva «invocare adesso un cessate il fuoco generale e immediato».

Il ministro francese Catherine Colonna, che ha incontrato il suo omologo israeliano Eli Cohen con cui ha parlato anche della situazione con il Libano per una riduzione della tensione, si è schierata invece per «una nuova tregua umanitaria immediata e duratura». Che porti a un cessate il fuoco per la liberazione degli ostaggi e consenta gli aiuti aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. Colonna da Ramallah, dove ha incontrato l'Autorità nazionale palestinese (Anp), ha anche denunciato «le violenze dei coloni israeliani in Cisgiordania che minano le prospettive di una situazione politica».

Il premier Benyamin Netayahu ha tuttavia respinto le pressioni e ha reso nota «una lettera da decine di famiglie di caduti» nella quale gli si conferma il mandato a «proseguire la guerra. Questo - ha sottolineato - è il testamento dei caduti e il nostro obbligo per i vivi». Mentre a Khan Yunis, nel sud dell'enclave, dove ci sono i combattimenti più intensi, sono state perquisite le case di vacanze di esponenti di Hamas, tra cui quella del leader Yahya Sinwar, che nascondevano armi e tunnel.

 

Putin: «Sono stato ingenuo, l'Occidente voleva disintegrarci» 
Vladimir Putin ha detto di essere stato un "ingenuo" a non capire in tempo che obiettivo dell'Occidente era di approfittare di una "disintegrazione" anche della Russia dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Ma ora assicura di non volere inseguire alcuna rivalsa e nega ogni intenzione di attaccare Paesi della Nato, definendo "fesserie" gli allarmi di questo tipo lanciati dal presidente americano Joe Biden. Nel giorno in cui il partito Russia Unita, da lui fondato, gli ha dato un appoggio unanime per la sua ricandidatura da 'indipendente' alle elezioni del prossimo marzo, il capo del Cremlino ha ribadito la sfida ai Paesi occidentali chiamando a raccolta "tutte le forze patriottiche", ma allo stesso tempo ha lanciato una sorta di appello alla collaborazione, dicendo che Mosca vuole "sviluppare le relazioni" con i Paesi dell'Alleanza atlantica. Di sicuro non nutre alcuna intenzione minacciosa verso di loro, ha insistito Putin, respingendo le accuse di Biden che, nel tentativo di convincere il Congresso ad approvare i nuovi finanziamenti per Kiev, ha affermato che se non sarà sconfitta in Ucraina, Mosca poi attaccherà il territorio della Nato. La Russia !non ha nessun interesse a combattere la Nato, né geopolitico, né economico né militare», ha aggiunto Putin in una intervista alla televisione Rossiya-1, ritenendo che presto o tardi «l'Occidente dovrà trovare un terreno comune con Mosca».

Certo, ha scandito più tardi Putin ringraziando Russia Unita per l'appoggio, «la Russia non può, come altri Paesi, rinunciare alla sua sovranità ed essere il satellite di qualcuno in cambio di qualche salsiccia». Un destino che invece, secondo la sua interpretazione, le era riservato dagli Usa dopo la caduta dell'Urss. Il presidente russo ha affermato che l'ex consigliere per la sicurezza nazionale americano Zbigniew Brzezinski aveva addirittura un piano per «dividere la Russia in cinque parti e sfruttare le sue risorse».

Putin ha poi ammesso che gli anni passati come ufficiale del Kgb e poi capo dei servizi d'intelligence russi Fsb non bastarono a fargli capire quali progetti avesse l'Occidente. Per il presidente russo, dunque, la sua politica attuale, compreso l'intervento militare in Ucraina, è volta a rimediare a questo errore. E per questo si ricandida per un quinto mandato che lo porterà a guidare la Russia fino al 2030. Sul risultato del voto non esistono dubbi, non solo perché praticamente tutte le voci critiche tra i politici, gli attivisti e i media sono state messe a tacere, ma anche perché, secondo i sondaggi di istituti non sospetti di connivenza con il Cremlino, la grande maggioranza dei russi condivide la visione del presidente.

 

Schmidt: impegno su Capodimonte, a Firenze penserò a gennaio
«Sono molto felice di dirigere Capodimonte. La mia candidatura a sindaco di Firenze è qualcosa di ipotetico. Ora non ho tempo per pensare a questo, Capodimonte merita tutta la mia attenzione. Ci penserò con calma, a gennaio, sotto il sole di Napoli». Così in un'intervista al Corriere della Sera lo storico dell'arte tedesco Eike Schmidt, scelto dal Ministero della Cultura per Capodimonte dopo gli otto anni trascorsi alla guida degli Uffizi a Firenze. «Mi fa un po' sorridere che il potenziale, eventuale, avversario politico a Firenze prenda per sicura la mia elezione, e questo lo prendo con un sorriso», prosegue Schmidt in un'altra intervista a Repubblica Napoli: «Il Pd mi attacca? Non mi interessano queste polemiche. Con milioni di dipendenti nella pubblica amministrazione non sarebbe la prima volta che qualcuno eventualmente vuole candidarsi. Non sono membro di nessun partito e ci sono molti dipendenti pubblici che lo sono. È chiaro che l'impegno politico non può svolgersi nei luoghi di lavoro».

 

Bertinotti: Pd partito di persone per bene ma del tutto ininfluente
«Quando si tornerà al voto, ci si renderà conto che il 50 per cento della popolazione non va ai seggi e che senza quegli elettori la sinistra non esiste. Oggi vedo l'offensiva di una destra modernamente revanscista e una totale inadeguatezza dell'alternativa. Di tutte forze di opposizione. Intendiamoci. Il Pd è un partito di persone perbene. Soltanto che è ininfluente». Così in una intervista a La Stampa Fausto Bertinotti. «La destra non è forte perché ha fatto un accrocco. Lo testimoniano tutti gli studi sociali: oggi prevalgono l'inquietudine, la rabbia, il rancore in una società che non vede più un futuro. È la partita che vince la destra. Non vede come parla la presidente del Consiglio? Come chi guida una crociata contro gli infedeli. Alla sua potenza ideologica non si contrappone nessuna alternativa di società». «Questa sinistra - dice - non è riformista né rivoluzionaria, prevale solo un'ipotesi liberale di galleggiamento sul mercato. La sinistra non esiste senza il conflitto di classe. Non do consigli perché la mia generazione ha perso. Se potessi, proporrei non di guardare all'indietro, ma di guardare a quello che è successo negli Usa, con lo sciopero degli sceneggiatori e la richiesta di aumentare gli stipendi», conclude Bertinotti.

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