Attualità
16 luglio, 2025I manifesti dell'associazione anti-abortista comparsi a Roma: "Siete stati eletti per aiutarci a vivere, non per farci morire". La provocazione mentre l'iter entra nel vivo in Parlamento e per far sì che la maggioranza di governo affossi “qualsiasi proposta di legge che apra al suicidio assistito”
Gli scranni del Parlamento occupati da decine di figure incappucciate con in mano una falce, come fossero boia. E uno slogan: “Siete stati eletti per aiutarci a vivere, non per farci morire. No alla legge sul suicidio assistito”. Così l’associazione ultracattolica e antiabortista Pro Vita & Famiglia ha lanciato la sua nuova campagna contro il fine vita. Oggi - 16 luglio - a Roma, da domani in altre città d’Italia.
La provocazione arriva proprio mentre in Parlamento entra nel vivo l’iter del suicidio assistito, dopo che a inizio luglio il centrodestra ha presentato il proprio testo base – già molto criticato – e alla vigilia della data, il 17 luglio, da cui le forze politiche potranno presentare gli emendamenti. L’obiettivo neanche troppo velato dei Pro Vita è che la maggioranza di governo affossi “qualsiasi proposta di legge che apra al suicidio assistito”, come si legge in comunicato diffuso dalla stessa associazione, anche il timido testo su cui il centrodestra avrebbe trovato un compromesso (che dà priorità alle cure palliative, che esclude il Servizio sanitario nazionale dalle pratiche e che prevede un Comitato nazionale di nomina governativa).
Domani alle 11, presso l’Hotel Nazionale di piazza Montecitorio, l’associazione terrà una conferenza stampa dal titolo “Fermate la legge, non fermate la vita”. “Nel mirino dell’associazione – spiega il presidente di Pro Vita, Antonio Brandi – l’ipotesi di un Comitato Nazionale di nomina governativa che, secondo il testo base proposto dalla maggioranza, dovrebbe certificare la sussistenza dei requisiti fissati dalla Corte Costituzionale per la non punibilità di chi aiuta altri a morire creando una sorta di ‘bollinatura di Stato’ sulle richieste suicidarie dei cittadini”.
“Spiegheremo – aggiunge Brandi – perché è giuridicamente e socialmente giusto rifiutare qualsiasi normativa sul suicidio assistito, smontando le fake news secondo cui una simile legge sarebbe “imposta” dalle sentenze con cui la Corte Costituzionale ha preteso di sostituirsi al Parlamento aprendo la strada alla deriva eutanasica in Italia”.
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