E poi le Hawaii che bruciano, l’Ecowas che vuole intervenire in Niger, i colpevoli colombiani dell’omicidio di Villavicencio e l’alleanza per salvare l’Amazzonia. Ecco i fatti della settimana

Polonia-Bielorussia, sale la tensione
La Polonia invierà altri 10 mila soldati al confine con la Bielorussia: «Spostiamo l'esercito più vicino al confine per spaventare l'aggressore in modo che non osi attaccarci», ha dichiarato il ministro della Difesa di Varsavia, Mariusz Baszczak. 

 

Il governo del primo ministro Morawiecki sostiene che l’aumento delle truppe lungo il confine servirà per difendersi dai mercenari del gruppo Wagner che si sono trasferiti in Bielorussia e che ora si crede si stiano avvicinando alla frontiera.

 

La decisione arriva anche dopo che i residenti della regione di Bialowieza, a pochi chilometri dallo Stato di Lukashenko, hanno raccontato di aver visto due elicotteri militari bielorussi volare a bassa quota in territorio polacco. Minsk, però, sostiene che «non ci sono state violazioni dei confini da parte di elicotteri Mi-8 e Mi-24» che stavano svolgendo un esercitazione militare. 

 

Usa, Hawaii in fiamme
Un incendio sta devastando l’isola di Maui, arcipelago statunitense delle Hawaii, da martedì scorso. Alimentato anche dai forti venti dell'uragano Dora. Si tratta del secondo peggiore incendio negli ultimi 100 anni della storia degli Stati Uniti. La situazione è così grave che il presidente Joe Biden ha dichiarato lo stato d’emergenza: almeno 55 i morti. Decine i feriti. Le autorità confermano che almeno 11mila persone hanno lasciato l’isola. Oltre 12.000 sono quelle senza elettricità. L'Autorità federale per l'aviazione ha chiuso anche lo spazio aereo sulle tre regioni più colpite.

 

 

Niger, pronto intervento
Le nazioni dell'Africa occidentale hanno approvato l'intervento armato in Niger «il prima possibile», ha affermato il presidente della Costa d'Avorio, dopo un incontro per discutere del golpe tra i membri dell’Ecowas, la comunità economica degli stati dell’Africa occidentale. I leader durante l’incontro hanno affermato di aver concordato di schierare una forza militare «di riserva». Ma non hanno dato ulteriori altri dettagli. L’uso della forza sarebbe «l’ultima risorsa», secondo quanto ha aggiunto il presidente nigeriano Bola Tinubu.

 

Ma intanto Niamey, la capitale del Niger, ha chiuso il proprio spazio aereo preoccupata dalla minaccia dell’invasione dell’Ecowas, anche perché i leader del blocco avevano chiesto il reinsediamento di Mohamed Bazoum, l’ex presidente deposto dalla giunta militare che ha preso il potere durante il golpe lo scorso 26 luglio, domenica scorsa.

 

Ecuador, i sospettati sono colombiani
Le sei persone che sono state arrestate in relazione all'uccisione del candidato alla presidenza dell’Ecuador Fernando Villavicencio sono colombiane, secondo quanto riferiscono le forze dell’ordine del Paese. Anche un settimo sospettato era colombiano, morto per le ferite riportate durante una sparatoria con la polizia avvenuta poco dopo l’uccisione di Fernando Villavicencio alla conclusione di un evento elettorale a Quito, la capitale dell’Ecuador.

«Un evento abominevole» ha detto il ministro dell’Interno. «Un tentativo di sabotare le elezioni», secondo il presidente Guillermo Lasso che ha aggiunto che e votazioni si svolgeranno come previsto il 20 agosto, nonostante lo stato di emergenza nazionale. El Universo, il quotidiano per cui Villavicencio scriveva quando era giornalista, parla di un omicidio “in stile sicario”.

 

Amazzonia, salviamola
Mentre l'Amazzonia brucia, Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana, Perù, Suriname e Venezuela hanno stipulato un’alleanza contro la deforestazione. Il nuovo accordo firmato lo scorso martedì a Belém, sul Rio delle Amazzoni, sede della prossima Cop30, promuove lo sviluppo sostenibile e rafforza la cooperazione regionale a tutela dell’ambiente. Ma senza fissare una data di scadenza. Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che ha puntato la sua reputazione internazionale sul miglioramento della posizione ambientale del Brasile, aveva spinto affinché la regione si unisse dietro una politica comune per porre fine alla deforestazione entro il 2030. Ma le difficoltà dei leader delle 8 nazioni nel adottare misure comuni per salvaguardare l’Amazzonia sono un’ulteriore dimostrazione delle difficoltà globali che ci sono per trovare un accordo per contrastare il cambiamento climatico.

 

Nord Corea, missili russi
Un’indagine esclusiva di Reuters mostra che un gruppo di hacker nordcoreani ha violato le reti di computer di un importante sviluppatore di missili russo per almeno cinque mesi l'anno scorso. Ha scoperto che squadre di spionaggio informatico legate al governo nordcoreano hanno installato segretamente alcuni dispositivi digitali nei sistemi dell'NPO Mashinostroyeniya, un ufficio di progettazione missilistica con sede a Reutov, una piccola città alla periferia di Mosca. Nei mesi successivi all'irruzione digitale Pyongyang ha annunciato diversi sviluppi nel suo programma di missili balistici. Ma non è chiaro se ciò sia correlato alla violazione.

 

America del Sud, caldo atroce
L'eccezionale caldo invernale nelle montagne andine del Sud America ha portato la temperatura a toccare i 37 gradi, spingendo gli scienziati a ricordare che il peggio potrebbe ancora dover arrivare: il caldo sta sciogliendo la neve sotto i 3mila metri con conseguenze importanti per le persone chevivono nelle valli e che per avere l’acqua dipendono dal ghiaccio che si disgela durante la primavera e l’estate. Martedì scorso è stato probabilmente il giorno invernale più caldo nel nord del Cile in 72 anni.