Quaranta milioni e mezzo di euro per supportare l’Università nel favorire il benessere psicologico degli studenti. Dal prossimo 26 settembre, per un mese, gli atenei interessati potranno fare domanda di partecipazione al bando del Ministero dell’Università e della Ricerca per ottenere i finanziamenti necessari a attivare i servizi di consulenza psicologica di cui potranno usufruire gli studenti. Per contrastare la diffusione di fenomeni di disagio tra gli studenti.
Non solo servizi di supporto psicologico, però. Come si legge dall’avviso pubblicato dal Mur lo scorso 25 luglio, l’iniziativa è pensata per promuovere anche attività di ricerca sulla salute mentale, statistiche e analisi dei dati, azioni di informazione e orientamento rivolte agli studenti.
Il bonus sarà erogato in un’unica soluzione, sulla base di una graduatoria a scorrimento fino all’esaurimento dei fondi. Dal 27 ottobre, giorno della chiusura del bando, i servizi di supporto psicologico potranno iniziare ad essere previsti dagli atenei. A differenza del bonus psicologo tradizionale - rinnovato anche per il 2023 per chi ha un Isee fino a 50 mila euro, anche se si attende ancora il via libera dell’Inps - questa è un’agevolazione di secondo livello: sono le strutture di formazione (Università e realtà Afam) a dover presentare domanda, a ricevere i fondi, e a predisporre i servizi di supporto psicologico. Gli studenti beneficiari non riceveranno un voucher da spendere per le sedute ma la possibilità di usufruire direttamente dei servizi attivi nell’università frequentata.
Per ora gli studenti non devono presentare alcuna domanda ma attendere che la propria struttura di formazione attivi i servizi di supporto. A quel punto sarà sufficiente accedere al sito istituzionale dell'università e prenotarsi. Oppure chiedere informazioni alle segreterie. In attesa che entrino in vigore i servizi collegati al bonus psicologo finanziato dal Mur, però, molte università italiane hanno già aperto i proprio sportelli di supporto psicologico gratuito.