Paolo Zangrillo: «L'idea del posto fisso va superata, i giovani cercano altro». Le notizie del giorno

Scontro Italia-Berlino sulle Ong, Minniti a sostegno del piano Mattei, il consiglio dei ministri sul bonus carburanti. I funerali di Stato per Napolitano. I fatti da conoscere

L'Italia si scontra con Berlino sulle Ong 
È ancora scontro tra Roma e Berlino sui migranti. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha definito «molto grave» il finanziamento alle Ong annunciato dal governo presieduto da Olaf Scholz. Una scelta che - secondo il titolare della Difesa italiano -«mette in difficoltà un Paese che in teoria sarebbe 'amico'». Allo stesso tempo Crosetto crede che alle spalle di questa decisione non ci sia nessun «disegno» europeo, come invece ventilato dal leader della Lega Matteo Salvini, quanto «l'approccio ideologico di una certa sinistra, che non tiene conto delle conseguenze delle loro teorie sui popoli». La risposta dalla Germania non si fa attendere. Il ministero degli Esteri ribadisce che «salvare le persone dall'annegamento e dalla sofferenza in mare è un dovere legale, umanitario e morale» e «come la guardia costiera nazionale, in particolare quella italiana, i soccorritori marittimi civili nel Mediterraneo centrale svolgono con le loro navi un compito di salvataggio perché salvano persone in pericolo in mare".  E su Instagram il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio attacca: «Governi stranieri, che finanziano associazione private straniere, per riempire di clandestini l'Italia. Vergognoso, inaccettabile». 

 

Antonio Tajani: «Slogan sui migranti sono illusioni. Servono politica e diplomazia» 
«Io credo che il tema dell'immigrazione sia un problema storico ormai talmente complesso a causa delle varie crisi internazionali che non si può affrontare a slogan ma con la politica e diplomazia. Con l'Onu, la Ue, i paesi africani: come stiamo facendo. Dire 'mandiamo le navi a fermarli' senza accordi internazionali sul modello di quello Sophia, è illudere gli italiani». Così in una intervista al Corriere della Sera il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia). «È il diritto internazionale. Ripeto, non servono slogan ma diplomazia. Io sarò domani (oggi, ndr) a Parigi dalla mia omologa Colonna, per rafforzare la collaborazione come proposto da Macron. E giovedì sarò a Berlino dalla ministra Baerbock, e con loro tratterò sia il tema di Ventimiglia, sul quale la Corte di Giustizia ci ha dato ragione, sia dei finanziamenti alle Ong tedesche, perché una cosa sono le azioni umanitarie, altra - conclude - se si finanziano operazioni che influiscono sulla gestione in mare di un altro Stato». 

 

Minniti: «Via subito al piano Meloni»
«Prendiamo il Piano Mattei, e facciamolo diventare un piano europeo, siglando un patto con Unione africana e Nazioni Unite. I termini dell'intesa sono questi: ogni Paese europeo offre una quota di ingressi legali, ma a due condizioni. Uno: rimpatrio immediato per chi arriva illegalmente. Due: lotta senza quartiere ai trafficanti di vite umane, che vanno equiparati ai terroristi. L'Italia ha fatto una scelta importante aumentando le quote di flussi legali: ora quell'atto di responsabilità va fatto pesare». Lo sottolinea l'ex ministro dell'Interno, oggi presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti, in un'intervista a 'La Verità' spiegando che il piano deve essere presentato «adesso, non fra tre mesi». «A gennaio - chiarisce - ricadremo nel clima elettorale e sarà già troppo tardi. Nell'ordine del giorno del vertice di Granada del 6 ottobre ci sarà anche l'immigrazione: l'Italia deve presentarsi con una proposta concreta sull'Africa, e chiedere agli altri di pronunciarsi». «'La 'postura' che assumiamo sul tema migratorio è decisiva - aggiunge - Giorgia Meloni ha detto una cosa sacrosanta: l'Italia non può essere l'hotspot dell'Europa. L'ho sempre pensato, e per questo mi sono sempre battuto». 

 

Cdm: sul tavolo di Palazzo Chigi bonus carburanti e proroga sconti bollette 
È convocato alle 16 di oggi pomeriggio il Consiglio dei ministri che prevede "misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio, nonché' proroga di termini normativi e di versamenti fiscali". I provvedimenti del governo intendono fornire misure di tutela alle famiglie in vista dell'inverno contro gli ultimi rincari. Nella bozza circolata nei giorni scorsi si parla di bonus carburanti per le famiglie meno abbienti, proroga per il quarto trimestre dell'anno degli sconti in bolletta per i cittadini a reddito medio basso e azzeramento per lo stesso periodo degli oneri di sistema nel settore del gas e dell'iva ridotta al 5 per cento. Per gli studenti universitari si prevede poi un incremento del fondo integrativo per le borse di studio per il 2023 di 7,5 milioni di euro. Inoltre, nel decreto è stata inserita la proroga al 31 dicembre 2023 delle agevolazioni per l'acquisto della prima casa per gli under36 e, per favorire la continuità didattica, l'autorizzazione alla spesa di 55,6 milioni per il pagamento delle supplenze brevi e saltuarie per l'anno 2023. In vista della legga di Bilancio il governo dovrà poi chiarire alcuni nodi legati alla Nadef, che arriverà al prossimo Cdm previsto sempre in settimana, la tassa sugli extraprofitti delle banche e l'uscita dal mercato tutelato per l'elettricità. Al termine della riunione, a partire dalle 18, è prevista poi la cabina di regia sul Pnrr a Palazzo Chigi con un "aggiornamento in merito alla procedura di pagamento della terza rata; verifica degli obiettivi e dei traguardi connessi alla quarta rata; verifica del conseguimento degli obiettivi e dei traguardi connessi alla quinta rata" 

 

Napolitano: domani i funerali di Stato 
Sono previsti per domani i Funerali di Stato per il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano che, per sua espressa volontà, si svolgeranno in forma laica, martedì mattina alle 11,30 in diretta Tv su Rai1. La cerimonia verrà organizzata per la prima volta nell'Aula di Montecitorio, in quel ramo del Parlamento di cui fu anche presidente nell'XI Legislatura, quando succedette a Oscar Luigi Scalfaro eletto al Quirinale nel 1992. E potrà essere seguita anche sui maxi schermi che verranno allestiti fuori dal Palazzo. Un'altra prima volta per Giorgio Napolitano, oltre a quella di essere Stato il primo esponente del Pci a ottenere il visto per entrare negli Usa; il primo tesserato del Pci a diventare ministro dell'Interno; il primo comunista a diventare Capo di Stato. E il primo Capo di Stato ad essere rieletto per un secondo mandato. I precedenti di esequie di Stato laiche non mancano. Ma furono organizzate a piazza Montecitorio, non nell'emiciclo. E si fecero per altri due esponenti di spicco del Partito Comunista: Pietro Ingrao e Nilde Iotti

 

Zangrillo: «Il posto fisso va superato, i giovani cercano altro»
«Abbiamo lanciato una nuova campagna di comunicazione 'Più che un posto fisso, un posto figo!' con l'obiettivo di superare l'idea che il pubblico impiego sia solo posto fisso. La stabilità è importante, ma credo che oggi i giovani cerchino un posto di lavoro che sappia realizzare i loro sogni, sia all'altezza delle loro aspettative e sappia coniugare vita privata, ambizione e crescita professionale. Vogliamo offrire ai nostri giovani opportunità che vadano oltre lo stereotipo del posto fisso e che rendano davvero la Pa un posto figo». Così in una intervista a Nazione-Giorno-Carlino il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. Riguardo le semplificazioni, il ministro spiega che «sono oltre 100» quelle completate e «prevediamo di chiudere a breve un altro importante pacchetto anticipando di un anno, alla fine del 2023, l'obiettivo del Pnrr di snellire 200 procedure entro il 2024». L'obiettivo di 600 procedure da semplificare da qui al 2026 per Zangrillo «è senza dubbio un obiettivo sfidante, che dà l'idea di quanto norme e quanti obblighi ci siano. È una mole considerevole, ma dobbiamo centrare l'obiettivo per rendere più snella la pubblica amministrazione e più semplice il rapporto con i cittadini». «Abolirei un principio che ci complica la vita: le richieste ridondanti. Produrre più volte documenti o attestazioni è un processo che trasforma la burocrazia in un costo, anziché essere una opportunità», conclude il ministro. 

 

Polonia: «Non invieremo a Kiev armi nuove ma vecchie»
Il presidente polacco Andrej Duda torna in un'intervista al quotidiano polacco Super Express sulle minacce del premier Morawiecki di non trasferire più armi all'Ucraina. «Sia lui che io abbiamo detto che l'invio di qualsiasi nuova attrezzatura che stiamo attualmente acquistando, come gli obici K2 o i carri armati K9, è fuori discussione. Devono servire a rafforzare l'esercito polacco. Ma questo non significa che non trasferiremo affatto armi. Quando le vecchie apparecchiature vengono sostituite con quelle moderne, non ho problemi a inviarle agli ucraini».   

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