La campagna elettorale europea della presidente del Consiglio che non bada a spese. La seconda parte dell’inchiesta sul lato oscuro degli affari di Chiara Ferragni. L’effetto Tajani che fa fiorire Forza Italia. Il pericolo Donald Trump. L’Ilva ko. La lotta di James Baldwin. E come sempre molto altro

I centri migranti nei Balcani servono per la campagna elettorale europea di Meloni. Così il governo vuole bruciare le tappe senza badare a spese: si arriverà a un miliardo di costi, con procedure speciali. Soldi presi a sanità, istruzione, cultura e trasporti. Si fa persino ricorso al Pnrr che con questa materia non c’entra niente. È proprio della campagna elettorale d’Albania che scrive Carlo Tecce nell’articolo di copertina. «La presidente del Consiglio nei mesi scorsi ha più volte parlato di "difesa dei confini" per frenare "l’invasione" dei migranti provenienti dalle coste del Nord Africa. I numeri, però, raccontano una storia ben diversa. Nessuna invasione, nessun attacco all’Italia», spiega Bianca Senatore. Mentre Bruno Manfellotto analizza l’ambiguità politica di Meloni, tra baci e abbracci con i grandi della Terra. E il direttore Enrico Bellavia, nell’editoriale, ricorda come si drena il consenso dalle paure indotte: «Si comincia sempre con il lanciare un allarme, non importa se vero o presunto – e l'«invasione» di migranti obbedisce alla seconda categoria – per concludere con una soluzione muscolare come il decreto Cutro. Attraverso un bulimico autoconsumo di risorse, dettato da un'agenda indifferente alle urgenze del Paese».

 

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Effetto Tajani. Forza Prima Repubblica
«Il fiorire di Forza Italia, oltre ogni ragionevole previsione dopo la scomparsa del suo fondatore e capo assoluto, è da annoverarsi tra i fenomeni paranormali di questo 2024: se continua di questo passo va a finire che anche Antonio Tajani, in qualche modo, non l’abbiamo visto arrivare», scrive Susanna Turco nell’articolo che apre la Politica. «Stai a vedere che alla fine era proprio Silvio Berlusconi a fare da tappo».

 

Ho visto da vicino quanto è pericoloso Donald Trump
Narciso, amico di Putin, senza alcun rispetto per le istituzioni. I rischi di una vittoria dell’ex presidente Usa li spiega Anthony Scaramucci, il portavoce che fu licenziato dalla Casa Bianca dopo undici giorni, a colloquio con Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni. Da Washington, per aprire la sezione Esteri de L’Espresso.

 

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L’Ilva è finita ko. Cinque miliardi per ripartire
Servono 5 miliardi per tornare a produrre. La grande industria siderurgica fa il conto dei danni della amministrazione di Arcelor Mittal, mentre le procure indagano e i commissari cercano una via d'uscita dalle macerie. Gloria Riva nell’articolo che apre l’Economia racconta il declino dell'acciaieria.

 

James Baldwin lotta con noi
Popolare su Instagram e TikTok, amato dagli scrittori di oggi, evocato alle manifestazioni per i diritti civili, James Baldwin - come spiega Simone Alliva nell’articolo che apre la Cultura - violando tabù e collegando omosessualità e razzismo ha alzato la voce contro ogni tipo di ingiustizia e discriminazione. E a un secolo dalla nascita ha lasciato un’eredità intellettuale potente e attualissima.

 

E poi, la seconda parte dell’inchiesta sul lato oscuro di Chiara Ferragni: gli investimenti dei manager con i soldi degli infermieri, di Gloria Riva. “Tutte a destra le poltrone made in Lollo” di Sergio Rizzo, la storia esclusiva di Isabel dos Santos, la principessa che ha derubato il suo popolo, di Scilla Alecci, Paolo Biondani, Leo Sisti. E come sempre molto altro: approfondimenti, inchieste, rubriche, sguardi critici e punti di vista sulla realtà vi aspettano in edicola e online. 

 

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