Respinti e giudicati inammissibili gli oltre 30 ricorsi con cui la Procura chiedeva la cancellazione della seconda madre. E le opposizioni tornano a fare pressione per una legge: «Giorgia Meloni continuerà a fare muro o ci lascerà portare l'Italia in linea con gli altri Paesi dell'Unione europea?», dichiara Elly Schlein

Il Tribunale di Padova ha dichiarato inammissibili gli oltre 30 ricorsi con cui la Procura aveva chiesto di cancellare il doppio cognome sugli atti di nascita dei bambini e bambine registrati all'anagrafe
con il cognome della madre biologica e della mamma intenzionale. La questione sottoposta al Tribunale riguardava la possibilità di riconoscere, come figli e figlie di due madri, i bimbi concepiti all'estero da due donne e poi nati in Italia. Entro dieci giorni la procura di Padova o il ministero dell’Interno potrebbero però impugnare la sentenza e andare così al processo d’appello. «È una grande soddisfazione - dichiara l'avvocato Michele Giarratano, che ha seguito in giudizio alcune delle coppie di mamme arcobaleno di Padova - che il Tribunale abbia accolto la nostra linea difensiva, dichiarando inammissibili i ricorsi e confermando di fatto gli atti di nascita con doppia maternità».

 

Immediate le reazioni politiche alla decisione del tribunale. «Sono padre e nonno, oltre che sindaco, e per me era impossibile immaginare che ci fossero bambini di serie A e bambini di serie B», dichiara il sindaco di Padova, Sergio Giordani. «Ora spero che il Parlamento prenda atto con urgenza che esiste un grave vuoto normativo e legiferi per tutelare queste famiglie. Un abbraccio a tutte le mamme per questo significativo pronunciamento. Ho conosciuto le loro storie da vicino e ribadisco che il tema è solo di amore, buon senso e diritti per questi minori che diversamente sarebbero esposti a inaccettabili discriminazioni». 

 

«Da Padova arriva una bella notizia. Ancora una volta, la tutela delle bambine e dei bambini di famiglie omogenitoriali passa per un Tribunale». Lo dichiara in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein. «Sulla politica e sul Parlamento grava una responsabilità importante: rispondere al monito formulato dalla Corte costituzionale fin dal 2021 e approvare una legge che riconosca pari dignità a tutte le famiglie. Il Partito democratico ha già depositato un disegno di legge che va in questa direzione, così come molte delle altre forze di opposizione. Cosa ha da dire il governo di Giorgia Meloni? Continuerà a fare muro o ci lascerà portare l'Italia in linea con gli altri Paesi dell'Unione europea? Non possono continuare a ignorare e calpestare la dignità e i diritti di centinaia di bambine e bambini chiudendo gli occhi di fronte alla pluralità di modelli familiari che sono presenti nel nostro Paese».