Il torneo di calcio under 12 si tiene nell'hinterland napoletano. Coinvolge 25 formazioni, italiane e straniere, e si riempie di valori extrasportivi

A certe latitudini giocare a calcio non significa necessariamente sognare una vita da campioni strapagati; in molti casi inseguire un pallone corrisponde a guadagnarsi un’esistenza normale, lontana dai rischi della strada e le sirene della criminalità. Per questo si riempie di contenuti extrasportivi il “Trofeo internazionale D’Alterio Group”, dedicato ai giovanissimi delle categorie under 12.

La nona edizione è in programma dal 29 maggio al 2 giugno allo stadio “Alberto Vallefuoco” di Mugnano: un luogo simbolo, posto nell’hinterland napoletano, “cantera” di campioncini in erba ma anche area di disagio sociale, economico e culturale.

 

Organizzato dall’Asd Villaricca calcio, quello che ormai viene definito il “mundialito” under 12 mette di fronte 25 squadre per 100 partite, tra cui le rappresentanze giovanili di diversi club della massima serie, dal Napoli alla Juventus, dalla Roma alla Lazio, all’insegna di un clima di amicizia lontano dalle rivalità storiche delle categorie maggiori.

Per diffondere il suo messaggio di sport e legalità il trofeo coinvolge 3 continenti: sono state invitate alcune società straniere come gli svedesi del Djurgarden - semifinalisti di Conference League contro il Chelsea con la prima squadra - i cinesi del Football Boys 2017 e due formazioni australiane, il Futboltec Sydney e l’FT Select Melbourne.

 

Il torneo viene lanciato il 13 maggio da una giornata di presentazione animata, e non è un caso, dai massimi livelli istituzionali del calcio e dello sport italiano. Al centro commerciale Medì di Teverola, in provincia di Caserta, dalle 10.30 intervengono Vito Tisci, presidente del settore giovanile e scolastico della Federazione italiana giuoco calcio, Giancarlo Abete, presidente della lega nazionale Dilettanti, poi Carmine Zigarelli, presidente della Figc Campania, Sergio Roncelli, presidente del Coni Campania, oltre a Raffaelita D’Alterio, presidente D’Alterio Group e vicepresidente dell’Asd Villaricca Calcio nelle vesti di padrona di casa, con un intervento di Gianluca Ianuario, presidente del gruppo editoriale L'Espresso.

 

Ianuario commenta la partecipazione della testata alla presentazione del torneo: “La presenza mia e della redazione de L’Espresso per la seconda volta al trofeo D’Alterio sono una testimonianza di continuità: da tempo seguiamo le manifestazioni e le iniziative, sportive e non, che mettano in campo un impegno serio per i giovani, i progetti rivolti all’inclusione, al contrasto del disagio sociale e la povertà educativa. Lavoriamo con le scuole dei territori a rischio come dimostra l’iniziativa Le fermate de L’Espresso: un ciclo di incontri per il sociale che abbiamo organizzato in vari punti del Paese; per esempio a Caivano l’anno scorso come stazione di partenza di un lungo viaggio, nel solco dell’impegno che da sempre la testata profonde nella diffusione della cultura della legalità e dell’inclusione. Come disse una famosa poetessa (Louise Gluck), ‘Guardiamo il mondo una volta sola, nell’infanzia, il resto è memoria’, ebbene questo torneo da 9 anni consente ai più piccoli di sognare di diventare campioni e offre loro una prospettiva diversa del mondo che si porteranno dentro per tutta la vita”,

 

Tisci, in un'intervista rilasciato lo scorso anno a L’Espresso, sottolineò l'importanza di questa iniziativa: “Le piccole società sportive sono dei presidi di legalità e di welfare in luoghi in cui mancano le attività produttive” raccontava, illustrando i tanti progetti che il settore giovanile della Figc promuove per migranti, ragazzi cresciuti in famiglie mafiose, figli di detenuti e donne vittima di violenza. Oggi saluta il torneo: “Ciò che rende davvero speciale il trofeo D’Alterio è lo spirito con cui viene organizzato: unire il talento dei più piccoli con la passione autentica di chi crede nella funzione educativa dello sport. Il calcio, in questi contesti, torna alla sua essenza più pura: un gioco che unisce, diverte, insegna. Manifestazioni come questa rispecchiano perfettamente la mission del settore giovanile e scolastico: promuovere uno sport sano, inclusivo e formativo, capace di abbattere confini e costruire ponti tra culture diverse”.

 

Foto di anteprima: Alexdevil

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