Ho visto cose
La dura vita di Federica Panicucci: due programmi fotocopia tra delitti e veggenti
La mattina della conduttrice è complicata: passa da Canale 5 a Rete 4 in pochi minuti. Giusto il tempo di cambiare abito e partner. I temi invece no: solo cronaca molto nera, in tutte le sue sfaccettature
Ha sette minuti Federica Panicucci per spostarsi dallo studio in diretta di “Mattino 5” da cui saluta il pubblico alle 10.53 allo studio in diretta di “Mattino 4” da cui saluta il pubblico alle 11. Sette minuti, in cui ha giusto il tempo di cambiare abito e conduttore per affrontare, con l’immarcescibile sorriso sulle labbra, le nuove tragedie di giornata.
Che poi in realtà sono sempre le stesse, canale più o canale meno poco importa. Quel che conta è che ci siano morti, commenti sul trapassato, microfoni sbattuti in faccia e voce cupa: «Quante erano le coltellate?». «29, Federica, 29». «Perché secondo te 29 coltellate?». «Probabilmente perché l’assassino si è voluto accanire».
Eccola qua, la dura vita quotidiana di Panicucci, nata in quel di Cecina ma convertita all’accento di Cologno Monzese, che per amor di fedeltà a Silvio prima e a Pier Silvio poi, continua con spirito di sacrificio a prestare il suo (bel) volto per l’intrattenimento, diciamo così, a tutto campo. E per ricreare il pubblico ma soprattutto se stessa, cede con generosità alla tentazione di dare spazio ai veggenti sparsi sul territorio. D’altronde quando passi tutto quel tempo, dal lunedì al venerdì, su due canali diversi a discettare sempre e comunque di qualcosa che è andato storto, tipo un omicidio, non ti sembra vero di dare uno spazio adeguato a gente che parla con la Madonna. Addirittura, alla bisogna, sommando gli addendi, per cui la veggente di Trevignano viene smentita dal veggente di Paratico su Canale 5 ma poi quando ci si sposta su Rete 4 c’è di nuovo il veggente di Paratico che però viene smentito da Alessandro Cecchi Paone e così via, sino a che il tutto rischia persino di diventare avvincente.
Insomma qualcuno avrà studiato per decidere che Rete 4 meritasse un momento rosso sangue anche nella tarda mattinata, inframmezzato giusto da un tumore reale o tutt’al più da un disastro meteorologico. E qualcun altro avrà ritenuto Panicucci in grado di reggere il tutto con al fianco un cavaliere inesistente.
Sullo sfondo infatti, come in quelle feste dei tempi andati dove attaccati alla parete gli uomini attendevano il loro turno per poter ballare con la più bella della festa, resta il povero Roberto Poletti vestito da giornalista. Ex “Uno Mattina”, opinionista della “Zona Bianca” di Giuseppe Brindisi e autore di “Salvini&Salvini - Il Matteo-Pensiero dall'A alla Z”, a Poletti è lasciato solo il ruolo di spalla in cravatta per un pallido controcanto: Federica dice «guardiamo le immagini» e Roberto risponde annuendo: «Sì ecco, guardiamo le immagini». Al massimo però. Perché tutto il resto spetta a lei, persino l’oro in bocca del mattino. Poi al pomeriggio ci si penserà.
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DA GUARDARE
Della serie, quando la comicità era davvero una cosa seria, nel programma di Edoardo Camurri “Grandi della tv” (Rai Storia) viene omaggiato quel gigante di Gigi Proietti. E si racconta “A me gli occhi please”, uno spettacolo che all’epoca (era il ’76) sembrava un miracolo. E figuriamoci oggi.
MA ANCHE NO
La Rai fa slittare la quattordicesima stagione della fiction dei record “Don Matteo” per far spazio agli incontri di Coppa delle squadre italiane. Niente Raul Bova in tonaca e motocicletta quindi, sino al prossimo autunno. D’altronde, come si dice, non ci sono santi che tengano di fronte alla religione del Pallone.