Accade oggi

«Mio figlio Matteo Falcinelli torturato dai poliziotti come nei film con la Gestapo»

di Simone Alliva   7 maggio 2024

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L'arresto di Toti in Liguria, gli aggiornamenti sulla tregua tra Israele e Hamas, le esercitazioni nucleari russe, le reazioni alla strage di operai a Casteldaccia. I fatti del giorno da conoscere

La madre di Falcinelli: «Con Matteo sono stati disumani»
Matteo Falcinelli è stato sottoposto a "tortura e mi permetto di dire, a mio avviso, anche arresto infondato: hanno fatto una cosa disumana, che mi ricordo di aver visto a scuola quando ci facevano vedere film di come la Gestapo torturava i prigionieri nei campi di concentramento. Hanno superato ogni limite". Vlasta Studenicova, la madre di Matteo, entra nei dettagli del tragico indicente accaduto al figlio che, su indicazioni dei legali, non può parlare pubblicamente. Sua madre è comunque la sua perfetta portavoce.

«Se la violenza negli Stati Uniti è toccare involontariamente la targhetta di un ufficiale, allora quello che hanno fatto a Matteo come lo vogliamo chiamare?», racconta Studenicova in un'intervista all'Ansa dalla Florida International University dove, nonostante tutto, Matteo ha concluso il semestre con successo con due A e una A-. La sera dell'incidente era l'inizio dello spring break e Matteo aveva deciso di festeggiarlo con un drink: aveva provato a sentire due sue amici per uscire con loro ma lavoravano e quindi era uscito da solo. Aveva scelto il Dean's Gold perché era vicino al campus, non sapeva che si trattava di un locale per soli uomini. "Era uno strip mortorio", dice Studenivoca raccontando che, nel locale, il figlio era stato avvicinato da una donna che gli aveva offerto prestazioni sessuali per mezz'ora per 500 dollari, mentre se avesse voluto un'ora gli sarebbero serviti 1.000 dollari. Matteo aveva rifiutato, si era allontanato, poco dopo aveva iniziato a parlare con un'altra ragazza, Giselle, ed era andato a ordinare per tutti e due vodka e red bull. E' da quel momento che accadono cose strane: prima i telefoni che Matteo non trova più e sono all'entrata e poi le ripetute domande della ragazza che gli chiedeva se si sentisse bene.

"Il nostro sospetto è che gli abbiano somministrato delle droghe", spiega Studenicova. "Verso le due Matteo decide di andare a casa e va a pagare, da quel momento è totale backout, non si ricorda assolutamente nulla fino alle 3.38 quando lo arrestano e gli premono la testa contro l'asfalto. Lì ricorda la forte pressione sulla testa e quello è il primo ricordo, quindi lui non sa per quale motivo si trova in quella situazione e cosa è successo", aggiunge la mamma del ragazzo raccontando, commossa, che Matteo l'ha accolta dopo l'incidente dicendole: "Mamma, neanche da bambino ho avuto un bisogno di un abbraccio come adesso. Anche di Marco e vorrei che non mi lasciaste più. Da quel momento dormo abbracciata con lui. Ha gli incubi, chiede di non fargli del male". Gli agenti "lo hanno buttato a terra, lo hanno sottoposto a violenze psicologiche, ha tentato il suicidio nell'auto della polizia", aggiunge Studenicova, ricordando che a carico del ragazzo sono stati mossi tre capi di accusa. Dean's Gold ha scartato la sua iniziale accusa di "trespassing e per questo che non possiamo accedere alle loro telecamere e vedere le registrazioni". Al locale "malfamato" la mamma di Matteo ci è andata per vedere il posizionamento delle telecamere studiare il posto.

«Con degli amici abbiamo ordinato dei drink ma non li abbiamo bevuti», dice. In carcere «gli hanno messo la tutina arancione e gli hanno assegnato il letto in alto senza scala ma a causa delle ferite aveva forti difficoltà a raggiungerlo», racconta ancora riferendo che gli agenti non hanno avvertito il consolato e neanche i familiari, che per legge dovrebbero essere contattati in caso di ferite. La prima udienza del processo contro Matteo si è tenuta il 26 marzo, ma è stata un nulla di fatto perché «non c'era l'information, ovvero la formalizzazione dei capi di accusa. Il giudice ha quindi fissato un'altra udienza il 28 marzo ma anche in quel caso le accuse non erano ancora state formalizzate. L'8 aprile le accuse c'erano e l'accusa ha chiesto un anno di probation», libertà vigilata, «e un corso per la gestione della rabbia. Il giudice rimanda la decisione al giorno dopo e chiede all'accusa di sentire gli agenti - mette in evidenza Studenicova -. Il 9 aprile l'accusa risponde che gli agenti non hanno risposto. Il giudice decide per un Pti, pre trial intervention, e gli concede una 'motion to travel' dal 27 aprile al 10 giugno». Matteo intende rientrare negli Stati Uniti e terminare gli studi probabilmente già in primavera, dopo un'incidente che ha un po' rallentato i suoi tempi.

Corruzione: arrestati Toti, Signorini e imprenditori Spinelli
I militari del Comando Provinciale della guardia di finanza di Genova stanno dando esecuzione a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari (coercitive ed interdittive) personali e reali emessa oggi dal gip del Tribunale di Genova, su richiesta della Procura depositata il 27 dicembre scorso nei confronti del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, di Paolo Emilio Signorini, già presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, degli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli, dell'imprenditore Mauro Vianello, del consigliere di amministrazione di Esselunga, Francesco Moncada; e di Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione. Gli altri destinatari dell'ordinanza sono Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, e di Venanzio Maurici.

Signorini, indagato per corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio, è destinatario di una misura della custodia cautelare in carcere, mentre per Toti sono stati disposti gli arresti domiciliari per gli stessi reati. Ad Aldo Spinelli, imprenditore nel settore logistico e immobiliare, per il quale sono scattati gli arresti domiciliari, è contestata la corruzione nei confronti di Signorini e di Toti. Per l'imprenditore Roberto Spinelli, al quale è contestata la corruzione nei confronti del presidente della Regione, è stata disposta la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale.

Stessa misura cautelare per Mauro Vianello, imprenditore operante nell'ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini; per Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga spa, cui viene contestato lo stesso reato nei confronti di Toti. Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria, è agli arresti domiciliari per 'corruzione elettorale', aggravata dall'ipotesi che il reato sia stato commesso per agevolare l'attività dell'associazione mafiosa Cosa Nostra, in particolare del clan Cammarata del Mandamento di Riesi con interessi a Genova. Cozzani è indagato anche per corruzione per l'esercizio della funzione. Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, sono destinatari dell'obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, con l'accusa di corruzione elettorale aggravato. Lo stesso reato è contestato a Venanzio Maurici, destinatario dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Medio-Oriente: anche i resti ostaggi in scambio proposto da Hamas 
Hamas ha intenzione di includere nella prima fase dell'accordo sulla tregua e sullo scambio ostaggi/prigionieri anche la restituzione dei resti di diversi israeliani morti durante la prigionia. Secondo quanto riferisce il New York Times, che cita fonti vicine ai colloqui, Hamas ha informato i mediatori che non tutte le 33 persone da rilasciare - donne, bambini, anziani e malati - sono ancora vive. Israele aveva precedentemente insistito affinché la prima fase includesse solo ostaggi vivi e aveva ridotto la sua richiesta da 40 a 33 ostaggi. Funzionari di Hamas hanno affermato che la prima fase includerà un periodo di tregua di 42 giorni, con il rilascio di 33 ostaggi israeliani in cambio del rilascio di un gran numero di prigionieri palestinesi dalle carceri di massima sicurezza israeliane.

Si stima che 128 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre siano rimasti a Gaza - non tutti vivi - dopo che 105 civili sono stati liberati durante una tregua durata una settimana a fine novembre. Altri quattro ostaggi erano stati rilasciati in precedenza. Tre ostaggi sono stati salvati dai militari e sono stati recuperati i corpi di altri 12, di cui tre uccisi per errore dai militari. L'Idf ha confermato la morte di 35 persone ancora nelle mani di Hamas, citando nuove informazioni e risultati ottenuti dalle truppe che operano a Gaza.

Putin ordina esercitazioni nucleari vicino all'Ucraina
La minaccia atomica, insieme a quella di uno scontro diretto tra Russia e Nato, incombe come non mai sul conflitto ucraino. Mosca ha annunciato l'avvio ai confini dell'Ucraina di esercitazioni per il possibile impiego di testate nucleari tattiche, mentre ha avvertito la Gran Bretagna che, se Kiev impiegasse missili forniti da Londra per bombardare il territorio russo, la rappresaglia potrebbe colpire obiettivi militari britannici anche "oltre" l'Ucraina. La tensione va crescendo negli ultimi giorni mano a mano che si fanno più chiari i segnali di un possibile cedimento del fronte ucraino. Il presidente francese Emmanuel Macron ha prospettato l'invio di truppe occidentali per impedire a quelle russe di dilagare.

Mentre il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha dato ufficialmente l'avallo all'uso da parte di Kiev di missili forniti da Londra per colpire in profondità il territorio russo. Le manovre che vedranno coinvolte forze navali e aeree russe sull'uso di armi nucleari tattiche hanno lo scopo di rispondere a queste "minacce", ha spiegato il ministero della Difesa. E quello degli Esteri è stato, se possibile, ancora più duro, affermando che "stanno crescendo le aspirazioni aggressive dei Paesi della Nato a minare la sicurezza della Federazione Russa".

«A questo proposito, vorremmo ricordare che garantire la protezione della sovranità della Russia è la massima priorità della sua politica di sicurezza militare, compresi gli aspetti relativi alla deterrenza nucleare», ha aggiunto in un comunicato la diplomazia russa. L'Unione europea, la Nato e gli Usa hanno usato la stessa parola per condannare l'annuncio di Mosca: "irresponsabile". «La Nato rimane vigile, la nostra deterrenza collettiva e la nostra posizione di difesa continueranno a garantire che ogni centimetro del territorio alleato sia protetto», ha detto una portavoce dell'Alleanza all'Ansa. Ma la Russia ha ribadito le sue accuse convocando al ministero degli Esteri l'ambasciatore francese e quello britannico. Mentre quello tedesco è stato richiamato per una settimana a Berlino per consultazioni dopo che la scorsa settimana il governo ha denunciato cyberattacchi russi contro il Partito socialdemocratico.

Con l'ambasciatore francese Mosca ha protestato per quelle che ha definito le politiche "provocatorie" di Parigi, sottolineando che le affermazioni di Macron "stupiscono per la loro irresponsabilità e sconsideratezza" e denunciando "l'intenzione di entrare in uno scontro armato diretto con la Russia". Quello britannico "è stato avvertito che che la risposta agli attacchi ucraini con armi britanniche sul territorio russo potrebbe essere contro qualsiasi struttura ed equipaggiamento militare britannico sul territorio dell'Ucraina e oltre i suoi confini". Da parte sua il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito "accuse infondate" quelle fatte circolare dal Financial Times secondo le quali Mosca pianifica atti di sabotaggio in Europa. Il ministero della Difesa russo ha diffuso nel frattempo notizie di nuove vittorie, con la conquista di altri due villaggi nell'est ucraino: quello di Solovyovo nella regione di Donetsk e, più a nord, quello di Kotlyarovka, presso Kupiansk, nella regione di Kharkiv. Le forze di Kiev cercano di rispondere intensificando gli attacchi sul territorio russo, finora con droni e artiglieria. Il governatore della regione di Belgorod ha detto che oggi si contano 8 morti e una quarantina di feriti tra i civili. Sette delle vittime erano dipendenti di un'azienda che si recavano al lavoro a bordo di due minibus. Ma per la Russia il peggio potrebbe ancora venire se l'Ucraina deciderà di utilizzare per raid in profondità, contro siti militari e infrastrutture strategiche, i missili Atacms e gli Storm Shadow che gli Usa e la Gran Bretagna stanno inviando.

Strage operai: il dolore e la rabbia, oggi sciopero e sit-in 
Il dolore e la rabbia. Oggi è il giorno della protesta dopo la morte ieri di cinque operai a Casteldaccia, mentre un sesto resta in gravissime condizioni. Sono morti in un ambiente saturo di gas, prodotto di fermentazione dei liquami la cui presenza era prevedibile e non hanno avuto scampo, tentando di salvarsi l'uno con l'altro nella vasca dell'impianto di sollevamento di acqua reflue di via Nazionale dell'Amap, l'azienda acquedotti del Comune di Palermo; ma uno dopo l'altro hanno ceduto, vinti dal gas tossico, l'idrogeno solforato, e dall'assenza di protezioni e mascherine, come sarebbe stato accertato. Sul posto lo strazio delle famiglie.

Un'inchiesta è coordinata dalla procura di Termini Imerese, disposto il sequestro dell'impianto. Le segreterie provinciali di Fillea, Filca, Feneal hanno proclamato per oggi 8 ore in seguito alla morte degli operai, di cui tre erano edili. Uno sciopero che si affianca a quello generale di 4 ore di Cgil, Cisl e Uil per tutti gli altri settori, con presidio alle 9 davanti alla prefettura. «O cambiano le cose o proseguiremo a oltranza con le mobilitazioni, per rivendicare la sicurezza nei cantieri - affermano - non riusciamo a capire come mai non siano stati previsti tutti gli accorgimenti necessari per interventi dove possono verificarsi fuoriuscite di gas nocivi, pericolosi per l'incolumità pubblica. Con questa nuova tragedia, si certifica una situazione di emergenza e di stato di guerra. Qui i morti sul lavoro si stanno moltiplicando giorno dopo giorno. Al prefetto chiediamo l'intervento delle istituzioni e a sollecitare il tavolo su salute e sicurezza che da tempo chiediamo».

Dai controlli effettuati presso gli enti bilaterali, aggiungono i sindacati, alcuni dei lavoratori «erano sotto inquadrati rispetto alle mansioni che stavano svolgendo in cantiere». Tra i deceduti anche un lavoratore interinale, lavoratori «troppo spesso considerati lavoratori di serie B». Nei fatti c'è una certezza nella strage di operai di Casteldaccia: a uccidere i cinque lavoratori e a ridurre in fin di vita un sesto collega sono state le esalazioni di idrogeno solforato. E poi un altro dato certo: l'assenza dispositivi e di condizioni di sicurezza. Ne è certo il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra: «Questa tragedia non ci sarebbe stata se fossero state prese tutte le precauzioni necessarie e previste».

Secondo quanto ricostruito, era almeno dieci volte superiore al massimo ammissibile il valore della concentrazione dell'idrogeno solforato che si forma dalla fermentazione dei liquami. Come avvenuto, a esempio a Mineo (Catania) l'11 giugno 2008, quando morirono sei operai sul fondo della vasca di un depuratore a causa delle inalazioni di gas, a Casteldaccia sarebbero morti calandosi uno dietro l'altro, nel tentativo di soccorrersi. Il settimo collega, rimasto illeso, avrebbe dato l'allarme. In base a quanto reso noto dal comandante dei vigili del fuoco di Palermo, alle 13.48 è stato chiamato il numero unico del pronto intervento e sono stati attivati poi il servizio del 118 e i vigili del fuoco che hanno inviato sul posto quattro squadre immediatamente, nell'arco di quindici minuti.

In azione anche i sommozzatori che hanno prelevato i corpi di coloro che erano nella vasca e a seguire i tre che erano adagiati sulla soletta. Quattro delle vittime sono operai della Quadrifoglio di Partinico - dove gli investigatori hanno sequestrato documenti - tra cui il titolare della ditta; l'altro era un interinale, un lavoratore in somministrazione in missione presso Amap: Epifanio Alsazia, 71 anni, contitolare della ditta; Giuseppe Miraglia 47 anni, Roberto Raneri, di 51 anni, Ignazio Giordano, di 57 anni e Giuseppe La Barbera. Restano molto gravi le condizioni del collega dei 5 operai morti in una vasca dell'impianto di sollevamento della rete fognaria di Casteldaccia. Lo confermano ad Agi fonti del Policlinico di Palermo dove è ricoverato. Il paziente «è intubato e ventilato, in distress respiratorio gravissimo, per una intossicazione da idrogeno solforato».

La situazione è molto grave e se è rimasto in vita è perché, si suppone, è stato l'ultimo a entrare nella vasca e il primo a essere estratto. «Non sappiamo quali organi siano compromessi - dicono le stesse fonti - e la prognosi è assolutamente riservata sulla vita a 48 ore: entro le 48 ore ci aspettiamo una evoluzione e vedremo». Spiega l'Amap che i lavori lungo la Strada Statale 113 sono stati predisposti a seguito delle ripetute segnalazioni degli ultimi giorni sulle anomalie della rete fognaria, nel tratto tra l'intersezione con via della Rotonda e la stazione di sollevamento denominata "Vini Corvo". Per la loro esecuzione Amap ha incaricato la ditta Quadrifoglio Group per ogni attività di verifica del suddetto tratto fognario. I lavori, che prevedevano la messa in quota dei pozzetti e la disostruzione con ausilio di autospurgo, sono stati avviati il giorno 29 aprile e sono proseguiti sino a ieri.