Attualità
3 ottobre, 2025La portavoce di Sea-Watch Italia: “Il 3 ottobre fermiamoci per fermare il genocidio a Gaza e tutte le stragi nel Mediterraneo”
“Che cosa ci ha lasciato di concreto la tragedia del 3 ottobre 2013? Tante volte abbiamo sentito dire la frase ‘Mai più!’. Ma qualcun altro addirittura ha detto che è colpa di chi è scappato, che se non fosse partito non sarebbe morto in mare. Andatelo a dire a un padre palestinese, che se avesse la possibilità in questo momento farebbe sicuramente fuggire suo figlio attraverso il mare, ‘è colpa tua, perché non lo hai lasciato morire sotto le macerie’”. Così Remon Karam – rifugiato egiziano e attivista per i diritti umani – ha concluso il suo intervento organizzato a Lampedusa dal Comitato 3 Ottobre, per ricordare il naufragio di 12 anni fa. Tutti gli anni, dal giorno di quella tragedia, l’isola si riempie di eventi e incontri per tenere viva la memoria di quanto accaduto. Quest’anno, però, l’anniversario di quella tragedia si è trasformato in un momento per ricordare anche quanto sta accadendo a Gaza e “per lottare per una Palestina libera!”.
Nelle ultime settimane, le strade di tutt’Italia si sono riempite di persone, le piazze sono diventate luogo di aggregazione e organizzazione, le scuole un terreno in cui lottare per rivendicare i propri diritti. Studenti, bambini, pensionati, universitari, lavoratori e neo laureati tutti insieme hanno scioperato per esprimere con la voce e il corpo la loro contrarietà a quanto sta accadendo a Gaza. Numeri che non si vedevano da tempo, una sensibilizzazione che ha sorpreso persino chi si è imbarcato sulla Global Sumud Flotilla e mai si sarebbe aspettato “un equipaggio di terra” così numeroso.
Seppur distante 205 chilometri dalla terraferma italiana, l’isola di Lampedusa è diventata per questa sua posizione luogo di primo approdo di tantissime persone che per fuggire dal proprio paese salgono su imbarcazioni di fortuna per attraversare il Mediterraneo e cercare di raggiungere l’Europa. Per la sua stessa natura, in contrapposizione alle peggiori tragedie di migrazione, è diventata luogo simbolo di accoglienza e condivisione in tutta Europa.
Così, diversi volontari del Comitato 3 ottobre hanno voluto inserire, in queste giornate dedicate al ricordo della tragedia del 2013, lo spazio per la solidarietà al popolo palestinese. Così, a conclusione degli eventi della serata del 2 ottobre, in concomitanza con sit-in e cortei chiamati in tutte le piazze d’Italia, è stata alzata una grande bandiera palestinese, accompagnata dal coro “Free free Palestine”. Le persone che si erano radunate in piazza per assistere agli incontri della serata hanno risposto al grido.
“Il 3 ottobre fermiamoci per fermare il genocidio a Gaza e tutte le stragi nel Mediterraneo” ha detto la portavoce di Sea-Watch Italia, Giorgia Linardi. L’augurio con cui si continua a celebrare l’anniversario della strage del 2013 è “Restiamo umani” e, in questa promessa, non esistono divisioni, ma solo continuità.
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