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25 novembre, 2025Articoli correlati
Gli uomini hanno un superpotere: farsi sentire da altri uomini. Ma ancora non lo usano. “Poi serve il passaggio successivo, iniziare ad ascoltare anche le donne”
Tra i vari privilegi che la società patriarcale concede agli uomini, ce n’è uno che sembra quasi un superpotere: la capacità di farsi ascoltare da altri uomini. Sono tutti maschi i loro artisti preferiti, i loro idoli, i loro modelli. È a partire da questa premessa che Irene Facheris, formatrice, scrittrice e podcaster, ha scritto “Tutti gli uomini (possono cambiare le cose)”, edito da Tlon.
«Tutto nasce da un concerto punk-rock il 25 novembre di due anni fa» racconta l’autrice. «Mi è stato chiesto di salire sul palco e fare un discorso, nel pubblico c’erano tanti uomini, avevo due minuti per dire qualcosa che rimanesse. Così ho deciso di ribaltare la narrazione e invece di chiedere “e se fosse stata tua sorella la vittima?”, ho detto: “E se il carnefice fosse stato un vostro amico?” Facile dire che vi dispiace ogni volta che qualcuno commette un femminicidio, ma con quel qualcuno solo voi maschi potete parlarci e solo voi verrete ascoltati». «La violenza», continua, «è un’escalation: per arrivare ad ammazzare una donna, prima c’è stato il controllo, la battuta, l’affermazione aggressiva. Sono tutte cose che gli amici spesso notano, ma non condannano, e non tanto per una questione di omertà, ma proprio per l’incapacità di comunicare».
Quell’intervento è stato filmato e ha girato sui social: «Sono più di 10 anni che parlo di questioni di genere online, di solito se arriva un messaggio da uno sconosciuto il contenuto non è piacevole, invece era pieno di uomini che mi ringraziavano. Lì ho capito che questo libro doveva esistere». Ci sono voluti due anni di interviste, raccolte in un podcast, messaggi e conversazioni, per avere un punto di vista corale: «Ascoltare altri uomini raccontare la propria vita come se fosse la tua aiuta a capire che non sei tu il problema, che c’è qualcosa di sistemico». Così in tanti si sono resi conto che la maggior parte dei comportamenti misogini, dei modelli patriarcali riproposti è solo un modo per ottenere l’approvazione di altri uomini.
È come se l’universo machista non fosse altro che una truffa, un enorme schema piramidale in cui partecipano tutti, ma non conviene a nessuno. Eppure, per interrompere l’insana catena di aspettative basterebbe iniziare a parlarsi: «Quando un amico fa una battuta sessista, un uomo ha una carta da giocare: “Lo pensavo anch’io, poi ho scoperto che non ha senso”», spiega Facheris. «Poi, però», aggiunge, «serve il passaggio successivo: chi parla di queste cose da cinquant’anni? Le donne. Ecco, ascoltiamole». Senza intermediari, senza superpoteri. E finalmente senza privilegi.
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