Attualità
26 novembre, 2025Articoli correlati
Un "weekend lungo" di mobilitazioni, per lo sciopero generale del 28 novembre e per la manifestazione a Roma del 29. A Genova attese Albanese e Thunberg per l'agitazione con i portuali. Questa mattina l'Idf ha lanciato una nuova operazione in Cisgiordania
Si torna a scendere in piazza, contro la legge di Bilancio e per Gaza, per un altro “week end lungo” di proteste: venerdì 28 lo sciopero generale indetto dall’Unione sindacale di base “contro la finanziaria di guerra del governo Meloni, per fermare la corsa al riarmo, le guerre e il genocidio in Palestina”; sabato 19, poi, la manifestazione nazionale a Roma (che partirà alle 14 da Porta San Paolo) e il corteo a Milano, da piazza XXIV maggio.
Allo sciopero aderisce anche Global movement to Gaza. “Invadiamo le strade e blocchiamo tutto: diciamo no a una manovra che taglia sanità, scuola e welfare mentre aumenta la spesa militare. È inaccettabile. Torniamo a riempire le piazze anche e soprattutto per Gaza e la Palestina: politica e media compiacenti vorrebbero il silenzio sul genocidio, noi invece facciamo rumore”.
Il movimento contesta anche la risoluzione con cui l’Onu ha approvato il piano degli Stati Uniti per la pace a Gaza, perché “toglie autodeterminazione al popolo palestinese, legittima l’espansione coloniale e non intacca il regime di apartheid e pulizia etnica che da decenni governa la Cisgiordania, mentre continuano gli attacchi contro i civili, come il recente bombardamento di un campo profughi in Libano”. Poi, le richieste: “Accesso libero e continuo degli aiuti umanitari a Gaza e in West Bank; embargo militare; sanzioni effettive; boicottaggio delle imprese coinvolte nell’occupazione”.
A Genova arriveranno tre volti simbolo delle proteste: Francesca Albanese, Greta Thunberg e l’attivista brasiliano Thiago Avila. All’agitazione parteciperanno anche i portuali del Calp, che in questi mesi sono stati in prima linea con i loro blocchi nei porti. A Genova come a Livorno o a Ravenna. “Ci uniremo allo sciopero generale indetto dai portuali, dai sindacati e dalla Flotilla — ha spiegato Albanese —. Io ci sarò insieme a Greta Thunberg, Thiago Avila e tantissimi altri per sperimentare l'internazionalità delle lotte per un mondo più giusto, in Palestina, in Sudan, in Congo, in Italia, in Europa, noi ci siamo stancati di un sistema che ci fa sentire deboli, fragili e soli, ci vediamo a Genova il 28 novembre e a Roma il 29 novembre, la notte che stiamo vivendo sembrerà meno lunga e meno dura stando tutti assieme”.
Mentre l’Italia si prepara a tornare in piazza, in Palestina la tregua non è che una parola. Questa mattina — 26 novembre — l’esercito israeliano ha lanciato quella che definisce una “vasta operazione anti-terrorismo” nel Nord della Cisgiordania. Con le truppe dell’Idf che sono entrati con ruspe ed elicotteri nella città di Tubas e nei villaggi di Tamun e Aqaba. Fonti locali, come riporta l’agenzia Wafa, hanno raccontato di soldati che hanno fatto irruzione e vandalizzato diverse abitazioni, e istituito posti di blocco e check point nelle arterie principali.
A Gaza, invece, l’esercito israeliano ha riferito di aver "individuato stamattina sei terroristi, probabilmente usciti dai tunnel sotterranei" a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e di averli “colpiti mentre tentavano di fuggire”. “Le truppe continuano le ricerche nell'area", ha aggiunto l'Idf nella nota. Negli ultimi giorni, poi, Tel Aviv è tornata a bombardare Beirut, dove ha preso di mira — e ucciso — il numero due di Hezbollah. A un anno dalla tregua con il Libano, dalle immagini satellitari emerge che Israele mantiene ancora cinque postazioni al di là del confine settentrionale.
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