Attualità
27 novembre, 2025Non un corteo, non una cerimonia, non un palco: quindici minuti di danza, 103 figure schierate sulla scalinata di Trinità dei Monti, a Piazza di Spagna a Roma
Non un corteo, non una cerimonia, non un palco. Quindici minuti di danza, 103 figure schierate sulla scalinata di Trinità dei Monti, a Piazza di Spagna – a Roma – nel cuore vivo della Capitale. Una grammatica cromatica precisa, essenziale: rosso e nero, vittime e carnefici, da trasformare con un importante salto culturale in “alleati”.
L’azione, altrimenti definita dagli organizzatori col termine di “mass move”, è stata prodotta da Big Mama Production, Oyster Media e Diamante Production (che ne ha girato un video, in onda nei prossimi giorni su Rai5) e dalla Compagnia Nazionale del Balletto per la coreografia di Giacomo Molinari. Promozione e coordinamento sono stati affidati a Telefono Rosa, associazione nata nel 1988 per il supporto diretto alle donne vittime di violenza, linea nazionale h24, centri antiviolenza e case rifugio. Tra i presenti, che non hanno voluto far mancare il proprio sostegno e la propria testimonianza all’evento, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che, visibilmente emozionato al termine della perfomance artistica ha commentato così quanto accaduto: “È stato un messaggio di grande forza simbolica, che Roma non poteva non accogliere e rilanciare a suo modo. Da questa città meravigliosa deve partire un messaggio chiaro contro questa drammatica violenza di genere i cui numeri non vanno sottovalutati ed affrontati con azioni concrete e quotidiane di prevenzione e cambio di mentalità”.
Un femminicidio ogni tre giorni nel 2024, questi i dati che le associazioni intercettano prima delle statistiche. E la presidente di Telefono Rosa, Antonella Faieta, il suo “basta” lo ha voluto dire con forza, al cospetto di una piazza gremita di gente attenta e partecipe: “Non deve accadere mai più che una donna muoia per colpo di un uomo, marito o compagno che sia. Questo evidente squilibrio sociale, questa ferita profonda dovrà prima o poi rimarginarsi. Non fa onore alla civiltà di un Paese ed anche a chi è costretto ad assistere inerme a questa mattanza”.
Al fianco di Telefono Rosa si è schierato per l’occasione il Consorzio Grana Padano, che ha voluto da subito sostenere l’iniziativa con grande slancio e senso reale di partecipazione: “Da parte nostra è stata un’assunzione di responsabilità sociale pubblica – ha detto Ludovico Gay, segretario generale della Fondazione Grana Padano –. Il Consorzio ha scelto la piazza per farne un atto d’amore nei confronti delle donne, dei centri che le proteggono, delle campagne che le precedono. Nessuna edulcorazione: per noi era importante prendere posizione, investire ed esporsi. E lo abbuiamo fatto”.
Istanti indimenticabili, durante i quali la Camera dei deputati approvava la proposta di legge avente ad oggetto l’introduzione nel codice penale italiano del reato di “femminicidio”, già passata in Senato a luglio.
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