Attualità
29 dicembre, 2025Si avvicina il 31 dicembre e, come ogni anno, si assiste a un boom di acquisti di fuochi d’artificio legali e non. Mentre Legambiente ricorda che esistono alternative sostenibili
Manca poco a Capodanno e, come ogni anno, tornano le polemiche e gli appelli contro botti e fuochi d’artificio. Per l’ambiente, per gli animali e per l’elevato rischio incidenti. L'ultimo a chiedere alle istituzioni interventi concreti per contrastare l’utilizzo incontrollato di botti e fuochi d’artificio durante i festeggiamenti di Capodanno è stato il segretario generale nazionale del Codacons, Francesco Tanasi.
L’associazione dei consumatori ha invitato i sindaci di tutti i comuni italiani ad adottare ordinanze realmente efficaci e, parallelamente, ha sollecitato prefetti e questori a intensificare i controlli sul territorio attraverso un coordinamento più incisivo delle forze dell’ordine. Tanasi ha richiamato l’attenzione su una criticità che si ripresenta puntualmente ogni anno, con conseguenze gravi e largamente prevedibili: persone ferite, ustioni, amputazioni, incendi, pronto soccorso sovraccarichi e animali domestici e selvatici messi in serio pericolo.
Un fenomeno che non si limita alla sola notte di San Silvestro ma che si estende anche ai giorni precedenti, con ricadute significative sulla sicurezza urbana e sul benessere dei cittadini. Il Codacons ha sottolineato inoltre un elemento spesso trascurato ma di particolare importanza: le pesanti ripercussioni ambientali causate dall’uso dei botti e dei fuochi pirotecnici. “Non si tratta di una battaglia ideologica, ma di una questione di responsabilità pubblica - ha affermato Tanasi -. I botti non sono una tradizione innocua: mettono a rischio la sicurezza delle persone, danneggiano l'ambiente, compromettono la qualità dell'aria e provocano gravi sofferenze agli animali”.
Nella stessa direzione, l’appello di Legambiente Lombardia: “Proprio come le munizioni militari, anche quelle ‘civili’ costituiscono una minaccia per l’ambiente, oltre a essere inaccettabili sul piano etico. I fuochi artificiali inquinano l’aria, rilasciando grandi quantità di polveri sottili, monossido di carbonio, anidride solforosa e metalli tossici (bario, cromo, vanadio, stronzio, piombo), con picchi paragonabili a quelli del traffico veicolare ma che possono anche superare di molto i limiti di legge. Oltre a lasciare un mare di rifiuti in piazze e strade”.
“I residui di metalli pesanti e composti chimici (clorati e perclorati) - spiega Legambiente - si depositano sui suoli e nelle falde acquifere, contaminando l’acqua e il cibo e minacciando la fauna. Per non parlare degli incidenti causati dal mancato rispetto delle norme di sicurezza, che portano a ustioni, accecamenti, mutilazioni e danni permanenti all’udito di chi li usa. A causa del forte rumore, che può arrivare a 190 dB, gli animali domestici sono crudelmente esposti a stress e problemi cardiaci, una minaccia che nei territori si estende anche agli animali selvatici e a quelli da allevamento, di cui poi ci nutriamo”.
Esistono delle alternative sostenibili: "Se proprio si vuole festeggiare l’anno illuminando il cielo - spiega Legambiente -, le alternative ci sono, come ad esempio i 'laser showì giochi di luci o spettacoli musicali, lanterne con LED riutilizzabili. O ancora meglio i cosiddetti 'Spark', scintille organiche che fanno luce e risolvono il problema del rumore e degli effetti collaterali dei botti tradizionali".
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