I camion militari che trasportano le bare, a Bergamo, le mascherine, le polemiche sui vaccini. Ma anche i canti e i balli sui balconi, il tempo per riavvicinarsi alle famiglie e per rivalutare l’importanza da dedicare ai propri spazi personali. Sono passati 5 anni dal 22 marzo 2020, quando fu firmato dal presidente del Consiglio di allora, Giuseppe Conte, un Dpcm che introdusse il divieto di spostarsi in un altro comune, costringendo tantissimi italiani a stare lontani dai propri affetti e dai luoghi familiari. Nessuno, in quella fase della pandemia di Covid-19, aveva chiaro cosa sarebbe successo. C'era tanta paura, ma anche fiducia per una sorta di ritorno alla "normalità". Sui balconi, sui social, cominciarono a circolare gli slogan "ce la faremo". Oppure "ne usciremo migliori", "andrà tutto bene". Ma è stato davvero così?

Le immagini che scorrono in questo video suggeriscono un mondo che è andato in senso contrario rispetto a quegli auspici. L’assalto dei sostenitori di Donald Trump al Campidoglio a inizio 2021 e lo stesso Trump, tornato nello Studio Ovale 4 anni dopo, che si è comportato da bullo con Volodymyr Zelensky. La sua Ucraina, invasa dalla Russia. E i venti di guerra che hanno sconvolto il Medio Oriente. Il conflitto tra Israele e Hamas e la distruzione della Striscia di Gaza. La strage di Cutro. I migranti diventati strumento di propaganda politica. E la tensione sociale che è cresciuta anche nel nostro Paese. C'è stata una svolta securitaria? In tanti non si impressionano più davanti alle immagini di studenti manganellati durante le proteste. I catastrofici incendi causati dal cambiamento climatico (leggi: dall’uomo) e i politici che ancora non si preoccupano della tutela della Terra.

Forse no, non è andato tutto bene.