Gli attivisti della ong Mediterranea Saving Humans, compreso il fondatore Luca Casarini, sono stati spiati fin dal 2019. La notizia è emersa nell'ambito del caso Paragon, la società israeliana che ha prodotto lo spyware Graphite, utilizzato per intercettare i dispositivi mobili. "Il 2019 è stato l'anno dei porti chiusi, del tentativo di bloccare, con decreti e navi militari, la nostra Mare Jonio con a bordo donne, uomini e bambini soccorsi in mare", ha scritto la ong in un comunicato. "Il ministro dell'Interno di allora, durante il governo Conte I, era Matteo Salvini. Il suo capo di gabinetto, quello che scriveva materialmente i provvedimenti che impartivano gli ordini, illegali e illegittimi, di fare guerra a poveri, migranti e alle navi del soccorso civile, era Matteo Piantedosi".
Il potere politico, secondo Mediterranea, "tenta di costruire montature giudiziarie, fornendo a varie procure della Repubblica dossier creati ad arte attraverso la manipolazione di intercettazioni preventive, per ottenere la messa in stato di accusa della solidarietà". L'accusa è chiara: si sarebbe tentato di colpire chi, con operazioni di salvataggio in mare, sfidava la linea dei "porti chiusi" del primo governo Conte. È proprio sulla figura dell’ex premier Giuseppe Conte che si concentra l'attacco del centrodestra. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha ricordato che "quando sono iniziate le intercettazioni, il presidente del Consiglio con delega ai servizi segreti era proprio Conte. La trasparenza invocata a gran voce per gli altri non si applica a se stessi".
La risposta di Casarini
"Si è capito, mi hanno spiato tutti, governi di ogni tipo". Così Luca Casarini, capomissione di Mediterranea. "Beh, se non sono riusciti a mettermi in galera dopo tutti questi anni, significa che tanto male non ho fatto, vediamola dal lato positivo! - ironizza il capomissione di Mediterranea -. D'altronde mettere sotto sorveglianza speciale chi salva vite, come le ong, e fare invece accordi con chi fa morire donne, uomini e bambini in mare e nei lager, è caratteristica di un potere con il quale voglio essere sempre in cattivi rapporti. Ci mancherebbe". Casarini ha lanciato un appello all'ex presidente del consiglio Conte. "Vorrei incontrarlo, parlarci. Credo che il punto non sia aver usato i servizi per spiare me, ma il perché. Vorrei sapere se questa attività contro la solidarietà gli è stata suggerita da Salvini, che era suo ministro degli interni, o da Piantedosi, che era il capo di gabinetto tuttofare di Salvini. E inoltre, vorrei parlare con lui dei limiti che un governo democratico non dovrebbe mai travalicare, anche quando ha a che fare con suoi oppositori politici come me. Non chiedo di incontrare l'attuale governo, che come il suo mi ha fatto spiare addirittura con Paragon. Sarebbe inutile. Ma Conte è uno che oggi fa opposizione a questo governo, e dunque penso potrebbe essere interessante riflettere in maniera pubblica e trasparente su tutto questo. O no?".