La situazione nelle carceri italiane continua a essere critica: al 30 aprile del 2025 i detenuti sono oltre 62.445, con un tasso di sovraffollamento medio al 133%. La capienza regolamentare è di 51.280 posti, a cui vanno però sottratti oltre 4.500 non disponibili per inabilità o ristrutturazioni. I dati sono dell’ultimo rapporto Antigone, “Senza respiro”, presentato questa mattina - 29 maggio - a Roma nella sede dell’Arci. Il sovraffollamento continua a essere una delle cifre delle carceri italiane: su 189 strutture detentive, solo 36 non hanno problemi di spazio, mentre 58 hanno un tasso superiore al 150%. Ad oggi, gli istituti più affollati sono Milano San Vittore (220%), Foggia (212%), Lucca (205%), Brescia Canton Monbello (201%), Varese (196%), Potenza (193%), Lodi (191%), Taranto (190%), Milano San Vittore femminile (189%), Como (188%), Busto Arsizio (187%), Roma Regina Coeli (187%) e Treviso (187%). In 30 istituti sui 95 visitati da Antigone ci sono celle con meno di tre metri quadrati, che è l’area minima individuata dalle corti europee per garantire condizioni minime di dignità a chi è dietro le sbarre.
Il 2024 è stato l'anno con più suicidi
Con “91 suicidi - si legge nel report di Antigone - il 2024 è l'anno con più morti in carcere di sempre, picco di un'emergenza in corso ormai da più di tre anni”. Tra gennaio e maggio sono 33 le persone che si sono tolte la vita dietro le sbarre. Il 2024, continua l’associazione, “passa alla storia anche come l'anno con più decessi in carcere in generale. Sono state complessivamente 246 le persone che hanno perso la vita nel corso della loro detenzione”.
Oltre 600 minori in carcere: è record
La situazione peggiora anche se si guardano i dati delle carceri minorili, con 611 giovani detenuti. A fine 2022 le presenze erano 381 e, alla fine del 2024, raggiungevano le 587 unità, con una crescita del 54% in due anni. "Aumento che sarebbe ancora maggiore, se non fosse per la facilitazione introdotta dal decreto Caivano a trasferire in chiave punitiva gli ultra 18enni del circuito minorile a carceri per adulti, con la conseguenza di interrompere bruscamente il percorso educativo del ragazzo e di affaticarne enormemente il recupero", osserva l'associazione, in riferimento al sempre maggiore ricorso - come previsto dal decreto - alla possibilità di spostare i neo-maggiorenni negli istituti per adulti anche se avevano iniziato la loro reclusione in un carcere per minori: i trasferimenti sono stati 189 nel corso del 2024, l'80% in più rispetto ai 105 del 2022. Nove istituti penali per minorenni su 17 "soffrono di sovraffollamento, mai registrato nelle carceri minorili prima del decreto Caivano del settembre 2023", si legge nel dossier: a Treviso si sfiora il doppio delle presenze rispetto ai posti disponibili, il Beccaria di Milano e l'Ipm di Quartucciu a Cagliari hanno un tasso di affollamento del 150% e a Firenze si supera il 147%”.
Il 26,5% di chi è in carcere è in attesa di giudizio
Antigone nel suo report guarda anche ai percorsi individuali di chi è in cella. Tra le custodie cautelari, il carcere è la più usata (nel 29% dei casi) e il 26,5% dei presenti è ancora in attesa di giudizio. Di questi una buona percentuale è rappresentata da stranieri, che sono il 31,6 per cento del totale dei detenuti. Un numero comunque in calo dal 2017.
Decreto Sicurezza
E poi un accenno al decreto Sicurezza, e ai suoi nuovi 14 reati. Uno dei punti contestati è la fine dell’obbligatorietà di rinviare la detenzione in carcere per le madri con figli al seguito. Al 30 aprile scorso, secondo i numeri di Antigone, erano 11 i bambini in reclusi con le loro 11 madri detenute - di cui 9 straniere -: "un numero che in passato è stato di molto superiore”.
"Il cosiddetto decreto legge sicurezza emanato dal governo ad aprile - osserva l'associazione - ha cancellato l'obbligo del rinvio dell'esecuzione della pena per donne incinte o con prole inferiore a un anno di età, che da oggi potranno dunque entrare in carcere aumentando il numero di bambini dietro le sbarre. Si introduce inoltre per la prima volta la possibilità che il bambino venga sottratto alla madre: il decreto prevede che la donna sottoposta alla custodia cautelare in un Icam possa venire trasferita in chiave punitiva in un carcere ordinario senza suo figlio quando la sua condotta non è considerata adeguata".