È fumata nera. Dopo tre ore chiusi nella Cappella Sistina per il primo capitolo del conclave, i 133 cardinali elettori torneranno a votare oggi 8 maggio alle 10:30 e alle 12, per poi replicare eventualmente alle 17:30 e alle 19. Fino a quando non si raggiungerà il quorum di 89 voti. In piazza San Pietro, ad attendere il fumo dal comignolo, c'erano oltre 45 mila fedeli.

“Siamo qui per invocare l'aiuto dello Spirito Santo, per implorare la sua luce e la sua forza perché sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l'umanità hanno bisogno in questo tornante della storia tanto difficile, complesso e tormentato”. Prima della “chiusura a chiave” dei cardinali nella cappella Sistina, poco prima delle 17, la giornata si era aperta con l’omelia del prelato Giovanni Battista Re nella messa Pro eligendo romano pontifice: “Percepiamo unito a noi l'intero popolo di Dio col suo senso di fede, di amore al Papa e di fiduciosa attesa”. “Pregare, invocando lo Spirito Santo, è l'unico atteggiamento giusto e doveroso, mentre i cardinali elettori si preparano a un atto di massima responsabilità umana ed ecclesiale e a una scelta di eccezionale importanza; un atto umano per il quale si deve lasciar cadere ogni considerazione personale, e avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell’umanità", ha detto Re, che il 26 aprile ha celebrato i funerali di Papa Francesco sul sagrato di San Pietro, di fronte agli oltre 5 mila fedeli presenti in basilica.
Dalle 15, poi, tutti gli impianti di trasmissione sono stati disattivati, ai cardinali “sequestrati" telefonini, pc e tablet per vietare ogni contatto con l’esterno (non solo dei prelati, ma anche per chi lavora in Cappella Sistina). Queste disposizioni valgono fino all’elezione del nuovo Pontefice. Lo spegnimento dei ripetitori all’interno del Vaticano sta già causando alcuni disagi anche nell’area di piazza San Pietro, dove i telefoni cellulari iniziano a riscontrare difficoltà nell’utilizzo delle app di messaggistica istantanea.
I 133 cardinali elettori si sono raccolti poi in preghiera nella Cappella Paolina. Da lì è partita la processione preceduta, come tutto il Conclave, dal cardinale Parolin, tra i nomi che gira più tra i “papabili”, il più anziano di nomina nonché segretario di Stato vaticano con Bergoglio. Poi è scattato l’“Extra omnes” - “fuori tutti” - e sono iniziati i lavori.

