L'Odg chiede l'intervento del governo italiano per garantire l’accesso della stampa internazionale nella Striscia. Per la Rai, l'unica testata ad aderire è il Tg3

Appello dell'Ordine dei Giornalisti: "Israele faccia entrare i media a Gaza"

Sono almeno 225 i giornalisti morti a Gaza dall'inizio del conflitto. Il loro lavoro, in condizioni estreme e con il pericolo di essere colpiti dalle bombe israeliane in qualsiasi momento, è stato fondamentale per testimoniare la catastrofe umanitaria in corso. Questo perché, dal primo giorno di guerra, le autorità di Israele non permettono alla stampa estera di entrare nella Striscia. Una chiusura che impedisce alla comunità internazionale di avere un quadro indipendente e completo di ciò che accade a Gaza. Per questo motivo, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha lanciato una richiesta formale al governo italiano affinché si attivi per ottenere il via libera all’ingresso dei giornalisti stranieri. Nell'appello si sottolinea come la presenza dell’informazione indipendente non sia solo un diritto, ma anche una forma di protezione per la popolazione civile: "È indispensabile testimoniare quanto accade a Gaza con gli occhi del giornalismo indipendente, raccogliendo le storie e le voci della popolazione inerme". Alla richiesta dell’Odg ha aderito anche Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, che però ha denunciato la mancata adesione della maggior parte delle testate del servizio pubblico. "Solo il Tg3 ha firmato", sottolinea l’esecutivo del sindacato. "È inaccettabile", conclude il comunicato, "che queste richieste vengano liquidate con accuse di antisemitismo. Sono richieste ispirate al diritto internazionale e al nostro diritto/dovere di informare in maniera completa".

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