Attualità
30 luglio, 2025L'ex terrorista nero di Avanguardia nazionale, che sta scontando l'ergastolo a Cagliari, è stato colpito da un altro detenuto con uno "spazzolino affilato". Il legale chiede il trasferimento in un istituto per ex collaboratori
L’ex militante di Avanguardia nazionale condannato in via definitiva per la strage di Bologna, Paolo Bellini, è stato aggredito qualche giorno fa nel carcere di Cagliari dove sta scontando l’ergastolo. A darne notizia è il suo legale, Antonio Capitella: “Ho ricevuto una sua chiamata e mi ha detto che qualche giorno fa è stato aggredito in carcere con uno strumento, uno spazzolino da denti affilato come un coltello – ha spiegato –. È riuscito a schivare il colpo, ma è stato preso al braccio ed è stato medicato”. Secondo il suo avvocato, l’ex terrorista nero sarebbe stato colpito da un altro detenuto, “che non conosceva, in un corridoio all'interno della sezione. Si è avvicinato e gli ha sferrato un colpo per prenderlo al viso, ma Bellini è riuscito a schivarlo ed è stato preso al braccio. È stato ferito in maniera lieve, ma queste sono avvisaglie”.
Alla vigilia del 2 agosto, di quello che sarà il quarantacinquesimo anniversario della strage che nel 1980 causò 85 morti e oltre 200 feriti, arriva l’appello dell’avvocato Capitella che chiede che il suo assistito venga trasferito, per motivi di sicurezza, in una sezione ad hoc dedicata agli ex collaboratori. Anche se – per inciso – Bellini non ha mai scelto di collaborare con la giustizia. “Proveremo a fare l'istanza di trasferimento, stiamo aspettando la delega con la sua firma. Bellini ha diritto a stare in un carcere per ex collaboratori, mentre quello di Cagliari è un carcere per detenuti comuni. Siamo preoccupati – ha proseguito – anche perché in previsione dell'anniversario della strage di Bologna il suo volto girerà su tutte le televisioni e abbiamo paura che succeda l’irreparabile”. Già in passato per Bellini era stato chiesto il trasferimento: “L'eragostolo è un conto, ma la condanna a morte non esiste in Italia – conclude Capitella –. Ci sono istituti appositi, dove stanno ex collaboratori, chiediamo di portarlo lì”.
Lo scorso primo luglio per Paolo Bellini è arrivata la sentenza all’ergastolo della Cassazione ed è stato riconosciuto, in via definitiva, come il quinto esecutore materiale della “madre di tutte le stragi”, insieme agli ex Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Gilberto Cavallini – anche lui condannato dalla Cassazione lo scorso gennaio – e al loro complice di Terza Posizione, Luigi Ciavardini, allora diciassettenne. Registi occulti della strage anche Licio Gelli, oltre che servitori infedeli dello Stato. Con questa storica sentenza, la Cassazione ha messo quindi un timbro definitivo sulla matrice "neofascista" e "piduista" di quella strage.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Insidie d'agosto - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì otto agosto, è disponibile in edicola e in app