Attualità
8 luglio, 2025L'assessora regionale è Simona Tironi, molto apprezzata dal governatore Fontana. Nella società Atv del trasporto locale veronese, controllata da Fnm, azienda dei trasporti della Regione Lombardia, è stata nominata la sorella Ramona Tironi. Protesta l'opposizione Pd. Ma la maggioranza risponde: «Non nominarla sarebbe discriminazione al contrario»
Le sorelle Tironi hanno fatto carriera. Una in Regione Lombardia, l'altra nella società del trasporto pubblico veronese, la Atv, che è una società controllata da Fnm, ovvero Ferrovie Nord Milano, che è un'azienda quotata, il cui azionista di controllo è ancora Regione Lombardia. Dunque, per sintetizzare si potrebbe dire che le sorelle Tironi hanno fatto carriera grazie alla Regione Lombardia. E per essere più precisi dovremmo specificare che è soprattutto merito di Forza Italia.
Simona Tironi è bresciana, ex Miss Garda 2003, partecipante a Miss Italia poco dopo, 42enne, con una passato nelle tv lombarde. Il suo nome finì sui rotocalchi di gossip per un presunto flirt con George Clooney. Poi, dieci anni fa, l'impegno politico. Alle elezioni regionali del 2023 è stata fra le donne più votate del centrodestra: 8671. E Attilio Fontana, a cui è molto legata, l'ha incoronata assessora a Istruzione, Formazione e Lavoro.
L'altra sorella è meno nota, si chiama Ramona ed è stata nominata nel consiglio di amministrazione della società del trasporto pubblico di Verona, la Atv, facendo sobbalzare sulla sedia l'opposizione che subito ha alzato la mano e preteso almeno un cartellino giallo. Ma nulla, la maggioranza tira dritto e respinge qualsiasi forma di conflitto d'interesse. Ma andiamo con ordine. Al grido di «Libertà, uguaglianza e sorellanza» il consigliere regionale del Pd, Alfredo Negri, ha rivisto il motto della Rivoluzione francese per descrivere l'inopportunità politica di questa nomina.
La seconda, di nomina, che fa arricciare il naso nei trasporti lombardi dove, anziché parlare di nomine sarebbe il caso di affrontare la questione soppressioni e perenni ritardi. Ma la giunta Fontana ha altro per la testa.
La prima nomina contestata è quella di Fabio Rolfi, entrato nel cda di Fnma, società di trasporti per autoservizi, che fa capo sempre a Fnm: Rolfi però è anche vicepresidente della Provincia bresciana proprio con delega al trasporto pubblico e, per questo motivo, secondo il Pd, si profila il conflitto d'interesse.
Ora invece Negri, insieme al collega Pietro Bussolati, scrivono una seconda interrogazione sui legami delle carriere professionali delle due sorelle, evidenziando che Regione Lombardia è azionista di maggioranza di Ferrovie Nord Milano (possiede il 57 per cento delle quote) e, a sua volta, Ferrovie Nord è azionista di maggioranza di Azienda Trasporti Verona, perché detiene il 50 per cento delle azioni. Dunque, i due consiglieri regionali hanno domandato alla giunta regionale «se il presidente e la squadra di governo abbiano interloquito prima della nomina del cda di Ramona Tironi; se Fnm avvia avvisato la giunta regionale della presentazione della candidatura della sorella dell'assessore al lavoro; se si ritenga adeguato e coerente il profili professionale con la nomina in oggetto e infine una valutazione sulla possibile inopportunità di una simile nomina in una società partecipata al 50 per cento da Fnm».
A stretto giro la risposta del sottosegretario della Regione Lombardia, Mauro Piazza, che si è esercitato nel cosiddetto “ribaltamento di frittata”. Sintetizzando: visto che si tratta di una società quotata, che ha un corredo normativo rigidissimo, qualsiasi interlocuzione fra in vertici della società Fnm e la giunta e il presidente di Regione Lombardia sarebbe contra legem. E poco oltre afferma: «Non esiste alcun obbligo formale, da parte di FNM, di avvisare Regione Lombardia in merito alla presentazione di alcun curriculum vitae». Insomma, Ramona Tironi che lavora nel campo della formazione, è stata posta in Atv per meriti personali, non certo perché sorella dell'assessora. Questo perché nessuno ha mai parlato con nessuno fra la Regione e Fnm e quindi, se la mano destra non sa cosa fa la sinistra, è impossibile che ci sia stata una scelta preferenziale. Anzi, Piazza conclude dicendo: «Relativamente ai prospettati rischi di potenziali conflitti di interesse, in ragione della parentela della consigliera di Atv con l'assessore di Regione Lombardia, essi appaiono come una sorta di “discriminazione al contrario” in quanto non concretamente configurabili, sia in ragione dell'ambito territoriale di attività di Atv che opera in Regione Veneto e più precisamente nel servizio urbano di Verona ed interurbano della sua provincia».
La palla, dunque torna a Bussolati e Negri, quest'ultimo a L'Espresso commenta: «Ci siamo incuriositi circa il motivo per cui la sorella di un'assessora regionale in carica, che non pare mostrare competenze in ambito di trasporto pubblico, venisse indicata in una società che peraltro si occupa di Verona, mentre lei è di Brescia. La risposta della giunta regionale alla nostra interrogazione ci lascia interdetti: ma come "discriminazione al contrario"? Sono ruoli di responsabilità, pochi ambiti richiedono conoscenze tecniche come il trasporto pubblico e onestamente una risposta di questo tipo è uno schiaffo per le persone normali e ancor più per coloro i quali hanno cv di grande valore e non vengono scelti. Fa sorridere anche la presunta terzietà della regione rispetto alle vicende "privatistiche" di FNM: proprio in questi giorni stiamo seguendo un'altra vicenda analoga, quella della nomina in FNM-A di Fabio Rolfi, ex assessore regionale leghista e del possibile conflitto di interessi con la delega, proprio ai trasporti, che detiene in provincia a Brescia».
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