Attualità
1 agosto, 2025Tony La Piccirella: "Ci hanno fatti stendere a terra, sotto la minaccia di armi". E ha raccontato che un membro statunitense è stato "immobilizzato e malmenato"
Dopo l’arresto e l’espulsione per aver cercato di forzare il blocco di Tel Aviv e approdare sulle coste di Gaza per consegnare aiuti umanitari, ora uno dei due attivisti a bordo della nave Handala della Freedom Flotilla Coalition – il barese Tony La Piccirella – ha annunciato che farà causa a Israele. "Ho deciso di provare a intraprendere un percorso penale contro lo Stato di Israele per il sequestro illegale e illegittimo dell’equipaggio”, ha spiegato l’attivista, che ha ripercorso i momenti del giorno del sequestro dell’imbarcazione, lo scorso 26 luglio, e quelli successivi. “Da quel momento in poi si è parlato di un sequestro di persona – ha raccontato –. C'è stato un intervento di venti militari armati che hanno preso possesso dell'imbarcazione dirottandola in Israele. Durante quelle otto ore ci hanno fatti stendere a terra in coperta, sotto la minaccia di armi”.
"Un attivista immobilizzato e ammanettato"
"Ci hanno tagliato ogni comunicazione ed hanno acceso una telecamera che ci seguiva, mentre un infermiere cercava di aiutarci con cibo e acqua. Noi – ha aggiunto La Piccirella – avevamo già iniziato lo sciopero della fame quindi non abbiamo accettato nulla”. L’attivista, che a bordo dell’imbarcazione dell’organizzazione umanitaria era in compagnia anche di un nostro connazionale, Antonio Mazzeo, ha raccontato poi che un altro membro dell’imbarcazione di nazionalità statunitense “è stato immobilizzato e malmenato", mentre "altri hanno subito un trattamento comunque non democratico”. A differenza di Mazzeo, La Piccirella ha rifiutato il rimpatrio volontario perché, ha spiegato, avrebbe significato “ammettere di essere entrati illecitamente in Israele”.
L'incontro col sindaco di Bari Vito Lecese
Oggi – primo agosto – La Piccirella ha incontrato Vito Leccese, sindaco di Bari, che ha ribadito vicinanza e appoggio umano: “Con il sindaco abbiamo parlato anche di come la città possa sostenere simbolicamente iniziative che possono aiutare il popolo palestinese”.
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