Attualità
29 agosto, 2025Articoli correlati
Nel 2024 il Municipio VII ne aveva chiesto la rimozione perché “simbolo distintivo per i movimenti neofascisti e suprematisti bianchi”, ora è stata ricolorata. Ogni 7 gennaio centinaia di esponenti di estrema destra fanno saluti romani e rito del "presente" in memoria dei tre militanti uccisi nel 1978
Il Municipio VII di Roma ne aveva chiesto la rimozione, definendola “simbolo distintivo per i movimenti neofascisti e suprematisti bianchi”. Quell’immensa croce celtica realizzata nel 2017 e disegnata di fronte a quel che era la sede del Movimento sociale italiano — qui ogni anno, il 7 gennaio, centinaia di militanti neofascisti fanno indisturbati saluti romani e rito del “presente” in ricordo di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, uccisi del 1978 da un gruppo di ragazzi di estrema sinistra — non solo è ancora lì, ma è stata prontamente restaurata. Vernice nera per darle vita nuova.
La denuncia è arrivata dal segretario del Pd capitolino, Enzo Foschi: “Rinforzata e ripulita la croce celtica ad Acca Larentia. L'arroganza di chi si sente al di sopra della legge. Un fatto inaccettabile. Noi chiediamo che sia cancellata questa vergogna e che siano individuati i responsabili. Roma non è né sarà mai città aperta per i fascisti”. La rimozione definitiva della croce celtica la chiedono anzitutto i condomini dei palazzi che si affacciano sul cortile di proprietà dell’Inps. Ma è proprio all’Inps che bisogna rivolgersi perché “l’area in questione è condominiale”, spiega il presidente del Municipio VII di Roma, Francesco Laddaga
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