Attualità
5 settembre, 2025In caso di trattenimento di persone contro la loro volontà, potrebbe essere contestato il sequestro di persona. La riforma Cartabia, poi, ha derubricato i "furti con destrezza" a reati procedibili a querela e non più d'ufficio; qualifica che permetteva alle forze dell'ordine di intervenire
A Venezia, i borseggiatori continuano a far notizia. Ma questa volta i ruoli si ribaltano e da qualche giorno hanno iniziato - loro - a denunciare chi li fotografa, li filma o li trattiene. “Un paio di cittadini sono stati denunciati dai delinquenti perché di fatto non possono fermare i borseggiatori”, ha dichiarato il comandante della polizia locale del capoluogo veneto, Marco Agostini. Che ha aggiunto: “Purtroppo non possiamo fare nulla perché a livello nazionale mancano le norme per trattenere chi ruba o borseggia”.
I borseggiatori si stanno aggrappando a una fattispecie del codice italiano: in caso di trattenimento di persone contro la loro volontà, potrebbe essere contestato il sequestro di persona, con una pena che va da sei mesi a otto anni. Poi ci sono i filmati, con gli ormai tanti gruppi Facebook — come “Veneziani non distratti” e pagine simili — che collezionano quotidianamente clip di furti e borseggi. che potenzialmente rischiano per violazione della privacy. Perché è sì possibile filmare la commissione di reati, ma ne è vietata la divulgazione.
Il punto è che dal 1993, dopo una sentenza della Corte costituzionale, il privato cittadino non può trattenere i presunti autori di furti con destrezza di piccola entità. Una parte politica lamenta poi l'effetto su questo genere di reati della riforma Cartabia, che ha modificato la procedibilità d'ufficio. Con l’intento di snellire il lavoro quotidiano di procure e tribunali, nel 2022 il “furto con destrezza”, come per esempio lo scippo, è stato derubricato da reato d’ufficio a reato procedibile a querela. Che necessita cioè di una querela da parte della vittima.
La diatriba sulla riforma
Gian Luigi Gatta, professore ordinario di diritto penale nell’Università degli Studi di Milano e consigliere giuridico della ministra Cartabia durante il governo Draghi, spiega a La Nuova Venezia che in realtà non potrebbe esserci correlazione tra la riforma e il fenomeno borseggi: "Dubito fortemente che un borseggiatore conosca il regime di procedibilità del furto. I borseggi nelle città turistiche esistono purtroppo da molto tempo e non mi risulta che siano dilagati dopo che, con la riforma Cartabia, è stata prevista la necessità della querela per procedere. La differenza tra una denuncia e una querela? Una frase su un modulo o un verbale, che attesti l’interesse della vittima a perseguire l’autore del reato. Se mi rubano il portafoglio cosa faccio? Vado dalla polizia e denuncio. Se serve la querela le forze dell’ordine mi faranno firmare un modulo predisposto a questo fine". E se il turista torna nel suo Paese d'origine, come può proseguire il procedimento? "Nessuno dice mai che la riforma Cartabia ha introdotto il processo penale telematico e che è possibile assumere una testimonianza da remoto, anche della persona offesa, con un semplice collegamento online, quando vi sono gravi difficoltà ad assicurare la presenza in aula del testimone. Articolo 147 bis delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale".
"Il furto a danno dei privati è stato reso procedibile a querela per consentire una riduzione dei procedimenti - conclude Gatta -, o nei casi in cui la querela non viene presentata, perché non interessa farlo a chi subisce il furto di pochi spiccioli o nei casi in cui, pur presentata, viene rimessa dopo un intervenuto risarcimento del danno, con restituzione del maltolto. È una misura adottata per raggiungere obiettivi di maggiore efficienza del processo previsti dal Pnrr. Le statistiche del Ministero dicono che ha dato buoni risultati. Faccio notare che il governo Meloni ha già adottato un decreto correttivo della riforma Cartabia, su proposta del ministro Nordio, e che quel decreto, non a caso, non ha fatto passi indietro rispetto al regime di procedibilità del furto e di altri reati".
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