Attualità
6 settembre, 2025Il portavoce del centro sociale sgomberato: "Finalmente si è aperta una discussione sul modello Milano e sulla città che verrà". Il corteo dei centri sociali ha simbolicamente occupato il cantiere del Pirellino
Sono circa 20mila le persone scese in piazza oggi — 6 settembre — a Milano in difesa del Leoncavallo. Uno striscione con scritto “Giù le mani dalla città” ha aperto il corteo che è partito poco prima delle 15 da Porta Venezia ed è arrivato intorno alle 18 in piazza Duomo. Perché, se è vero che la mobilitazione è stata convocata a seguito dello sgombero dello storico centro sociale sgomberato lo scorso 21 agosto, tra i temi che sono scesi in strada c’è anche il futuro della città e dei suoi spazi aggregativi.
Prima del corteo principale, dalla piazza antistante la Stazione centrale alle 12:30 ne è partito un altro dei centri sociali, che ha simbolicamente occupato il cantiere del Pirellino, in via Melchiorre Gioia, su cui stava lavorando Coima di Manfredi Catella, tra i nomi principali coinvolti nella maxi-inchiesta sull'urbanistica portata avanti dalla procura di Milano. E proprio Catella, ripetutamente insultato dai manifestati, ha replicato al blitz: “Le manifestazioni violente con azioni illegali e occupazioni abusive da parte dei cortei formati dai centri sociali, con la partecipazione di rappresentanti di espressioni politiche, rappresentano evidentemente la nuova proposta del cosiddetto modello Milano, che interpreta la democrazia urbanistica invocata da alcuni. L’opinione pubblica potrà scegliere se questa è la Milano che vogliamo”.
In testa al corte partito alle 15 c’erano i militanti del Leonka, subito dietro gli anarchici del Ponte della Ghisolfa. Ma anche tante sigle dell’associazionismo, milanese e nazionale, "Non una di Meno", i “No ponte” sullo Stretto, tante bandiere della Palestina, la Cgil, l’Anpi. Alcuni momenti di tensione si sono verificati quando alcuni manifestanti hanno lanciato petardi e uova contro le forze dell’ordine sulla via che porta alla prefettura di Milano. Poi, tutto è tornato alla calma.
Dallo storico portavoce del Leonka, Daniele Farina, è arrivato un appello agli “imprenditori illuminati” per farsi avanti e aiutare ad acquistare la sede di via Watteau ora tornata in mano alla famiglia Cabassi, proprietaria degli immobili. Il corteo, ha spiegato, “ha tantissime anime e organizzazioni, partiti, non è solo un corteo contro lo sfratto del Leoncavallo ma ha anche finalmente aperto una discussione sul modello Milano e sulla città che verrà”. Per la presidente dell’associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo, Marina Boer, “lo sfratto è stata l’occasione” per scendere in piazza, “ma questa manifestazione vuole ribadire la necessità di spazi in una città come Milano, vuole ribadire la necessità di andare avanti. Abbiamo lanciato la manifestazione — ha spiegato — per avere una risposta dall’esterno”.
In piazza anche il capogruppo del Partito democratico in Regione, Piefrancesco Majorino, e il segretario del Pd milanese, Alessandro Capelli: “È importante essere qui per la storia di Milano — è il commento di Capelli —. Abbiamo deciso che non potevamo non essere qui, ma contemporaneamente abbiamo deciso di lasciare libertà alle persone perché qui contano anche le storie personali. Soprattutto abbiamo deciso di non imporre al corteo le bandiere del Pd perché essendo una manifestazione plurale ci teniamo a esserci sapendo che però il ruolo del pd è un altro, trovare risposte a quello che questa piazza chiede, quindi nessun imbarazzo, nessuna contraddizione”. Per Nicola Fratoianni, lo sgombero del Leoncavallo è stato “politicamente un crimine. Lo sgombero va contestato — ha spiegato il coportavoce di Avs — perché allude a un'idea inaccettabile delle nostre città e delle relazioni. Questa è una questione politica”.
Per le strade di Milano, tra migliaia di cittadini comuni, sigle e politici, anche una delegazione di diversi artisti — da Claudio Bisio a Renato Sarti, da Enzo Catania a Paolo Rossi — che hanno sfilato tra i primi gruppi reggendo uno striscione giallo con scritto “Comedians”.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Russian Secrets - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 24 ottobre, è disponibile in edicola e in app


