In occasione della rassegna "Il Genio Fiorentino" la maison ha presentato le collezioni moda donna e uomo primavera-estate. Bikini variopinti, shorts e camicie annodate strizzando l'occhio al decennio ruggente di Farrah Fawcett e Cyndi Lauper

Enrico Coveri tutti i colori degli anni '80

"Fatti non foste a viver come bruti" scriveva Dante per incoraggiare i fiorentini a studiare, ad elevarsi, a sprovincializzarsi. Nasce da questo motto la rassegna culturale "Il Genio Fiorentino" promossa dalla Provincia di Firenze con una serie di iniziative: mostre d'arte, convegni, concerti, letture in piazza di poesie e, last but not least, la moda.

La rassegna, infatti, quest'anno ha voluto rendere omaggio alla griffe Enrico Coveri, da anni protagonista delle passerelle. E così all'interno dell'Istituto d'Arte di Porta Romana sono state presentate le collezioni moda donna e uomo primavera-estate in una coreografia strabiliante di grandi gessi e soffitti altissimi. Enrico Coveri ha dato lustro alla città di Firenze anche se era di Prato. Morto nel 1990 ha lasciato molti ricordi e la sua moda, frizzante e coloratissima, ha segnato gli anni Ottanta tanto da colpire Andy Warhol che volle ritrarlo. Oggi la Maison ha un giro d'affari di 150 milioni di euro e si è diversificata con gli occhiali, gli accessori, la moda uomo, il bimbo, il make up ed i profumi.

Dal 2001 il direttore creativo è il nipote Francesco Martini Coveri che, come molti designer di nuova generazione, si interessa anche d'arte, cinema e musica. Attratto dal mondo dello showbusiness, produce la musica di DJ Francesco (seduto alla sfilata con un improbabile cappellino da baseball tempestato di paillettes), ha recitato nel ruolo di sé stesso nel film di Alessandro d'Alatri "Caso Mai". Il fratello Massimo fa il gallerista e, in Lungarno Guicciardini, ha da poco inauguratouna mostra di quadri acrilici fluorescenti realizzati da Andy, il sassofonista dei Bluvertigo.

Oggi la griffe, con queste nuove forze, punta sulla qualità ma anche sulla moda come forma di spettacolo. Non a caso la sfilata all'Istituto d'Arte di Firenze aveva più il sapore di un evento. La location, infatti, è di rara bellezza, come si vede dal video, e non viene quasi mai aperta. Chi non studia all'Istituto d'Arte di Porta Romana, infatti, non ha modo di visitarlo. I 300 invitati si sono così potuti godere un autentico show. Le ragazze, quasi tutte bionde con i capelli lunghi a onda molto Farrah Fawcett o se preferite Madonna-ultima versione, incedevano sulla passerella in micro-abiti di paillettes coloratissimi ma ostentavano anche bluse rosa chewing-gum stampate, bikini variopinti, shorts e camicie annodate. Al braccio borsoni da spiaggia in tinta ma anche tacchi alti, costumi interi con scollatura a tuffo. Per la sera abiti con la gonna a palloncino trattenuta da un ammiccante fiocchetto. Da Coveri coglie l'occasione per mostrare anche un po' di moda maschile con completi rossi o bianchi un po' stile Al Pacino in Scarface. Ma nonostante i colori fluorescenti miracolosamente non si "stroppa". Un miracolo? Colpisce soprattutto l'ottimo senso del colore e un ufficio stile che disegna ancora a mano grafismi e motivi prima di mandarli in stampa. E di questi tempi non è poco.

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