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Cultura
febbraio, 2009

David LaChapelle, il re del kitsch nei saloni di Parigi

Dal 6 febbraio al 31 maggio la più completa delle retrospettive francesi sul famoso fotografo americano invaderà la venerabile “Monnaie de Paris”. Che intende così ringiovanire la sua immagine

Negli stabilimenti di Pessac, in Gironda, la Monnaie de Paris stampa gli euro per lo Stato francese. A Parigi, però, dietro la lunga facciata sulla Senna, nel palazzo della Zecca non ci si limita a imprimere medaglie e decorazioni per ufficiali e cavalieri. Il Musée de la Monnaie, infatti, organizza ormai anche esposizioni d'arte contemporanea di grande rilievo.
Ed è proprio in questa sede che, dal 6 febbraio al 31 maggio, il celebre fotografo americano David LaChapelle presenterà 200 delle sue opere. 
E' la più grande retrospettiva mai organizzata su di lui in Francia. Su cinquecento metri quadri di parquets, ori e stucchi, l'estetica colorata, fashion e trash di LaChapelle farà strocere il naso ai più tradizionalisti.
"E' una provocazione, ma me ne assumo la responsabilità. Questa grande mostra allargherà il nostro pubblico" spiega a Le Monde Christophe Beaux, il presidente de La Monnaie, quarantenne nominato nella primavera del 2007 al fine di dare un nuovo respiro all'immagine dell'istituzione.

Adulato o criticato per le sue opere "bling bling" o sexy, LaChapelle, che nel 1996 è stato dichiarato il miglior fotografo dell'anno dalla rivista francese Photo e dall'American Photo Magazine, è di certo in grado di attirare un pubblico giovane. A fare amare, o detestare LaChapelle i suoi ritratti di grandi celebrità, le sue immagini sul culto della personalità, la perversità della cultura popolare, il mondo delle star hollywoodiane, il sensazionalismo della vanità degli ultimi 25 anni.

La retrospettiva è curata dall'italiano Gianni Mercurio, uno dei più importanti commissari d'expo monografiche realizzate negli ultimi anni in Italia o in Francia (Andy Warhol, Keith Haring, Basquiat...) e Fred Torres, agente e commissario delle expo di LaChapelle da oltre 20 anni. "Le foto di LaChapelle presentano una 'messa in scena' del mondo e aderiscono perfettamente al presente, del quale raccontano tutto il bene, il male, l'utile e l'inutile" afferma Mercurio "e questo nonostante la patina glamour che le riveste". Uomini e donne, ricchi e potenti, si esibiscono con una bellezza che sfiora a volte il grottesco. Belli e dannati, danno l'impressione di essere sul set di un irreality show in cui i personaggi cambiano e si costruiscono da soli con lo scorrere della storia. "Uomini e donne eccessivi" continua Mercurio "a volte volgari, in questa atmosfera barocca, in cui il personaggio principale ti guarda e fa l'occhiolino promettendoti il nirvana, si percepisce che una parte dell'umanità rischia di perdersi, inghiottita da sé stessa, prigioniera delle cose, sedotta dalle marche al punto di modificarsi a loro immagine. Un prodotto griffato, che cerca di affascinare il consumatore nascondendo la verità in un decoro psichedelico".
Foto dal messaggio lampante: in una società dominata dalla pubblicità e dai comportamenti votati alla consumazione sfrenata, la verità soccombe alla simulazione e la disperazione è in agguato. "LaChapelle abbassa il velo su una dimensione parallera e onirica che è lo specchio" conclude Mercurio "deformante una visione del mondo nella quale, si intravede la crisi e la dissoluzione dell'uomo nel sistema degli oggetti e dei velori che esso stesso ha creato".

Per la prima volta saranno presentate anche alcune serie fotografiche inedite, create recentemente, che mostrano il lavoro dell'artista sulle sue "scene". Due serie trattano ad esempio della famiglia umana nel mezzo della catastrofe, alla ricerca della salvezza divina. La serie Awakening (Risveglio) si ispira al racconto del Diluvio universale nella Genesi ed è realizzata con un occhio alla cappella Sistina di Michelangelo. La nuova serie del 2008 che si intitola Auguries of Innocence (Presagi di innocenza, con riferimento all'omonimo poema di William Blake) dà prova di un metodo di lavoro innovativo per l'artista: le frontiere della fotografia vengono qui superate grazie all'uso di metodi di fabbricazione industriali e altamente tecnologici, al fine di creare quadri in cui lo sguardo del fotografo passa dalle due dimensioni alla 3D. Il pubblico fa parte dell'immagine, che entra in collisione con la forma, e la forma si scontra con il contenuto.

David LaChapelle,
Hotel De La Monnaie De Paris
2, rue Guénégaud
75006 Paris
M° Pont Neuf
aperto tutti i giorni dalle 10,30 alle 19.
Notturne fino alle 22 il lunedì e il venerdì.
Ingresso: 12 euro

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