"Un colpo di sole". Così Oliviero Toscani descrive il suo primo incontro con un giovanissimo Gianni Versace nella prefazione al libro "Gianni Versace: lo stilista dal cuore elegante". Pubblicato da Utopia Edizioni il volume di Tony di Corcia fa luce sugli aspetti più intimi e stimolanti del vero Versace. Non solo quel mecenate che la stampa americana aveva ribattezzato "Lorenzo de Versace" ma anche l'uomo che amava vivere con semplicità circondato dai suoi affetti e da pochi buoni amici, lontano dalla luce dei riflettori, delle celebrities e delle top model, che pure aveva creato e lanciato, intento a coltivare la sua magnifica ossessione per il bello e la ricerca estetica applicata a ogni manifestazione del suo tempo e della sua multiforme creatività: dalla musica alla fotografia all'antiquariato, passando per le arti figurative del passato e del presente, fino al cinema e al teatro, sua immensa passione condivisa con il grande coreografo Maurice Béjart.
Ne emerge un ritratto sfaccettato e ricco di sfumature di un sensibile e colto antesignano, interprete di "un'epoca di sfolgorante bellezza", per usare le parole efficaci di Natalia Aspesi. Un mito della moda ma soprattutto un artista di grande talento e umanità raccontato attraverso le parole di chi lo conosceva e lo apprezzava.
Di Corcia ha intervistato ben 25 personalità del mondo dell'arte, dello spettacolo, del giornalismo come Giuseppe Turani, Natalia Aspesi, Adriana Mulassano. Ma anche Luciana Savignano, Elio Fiorucci, Beppe Modenese, Donatella Girombelli, Omar Calabrese e Giusi Ferré, solo per citarne alcuni.
"Ho scelto di scrivere questo libro perché ritengo che l'impronta di Versace nell'evoluzione del gusto e della moda sia davvero indelebile: ho sempre amato il suo stile perché era un innovatore, uno che vedeva più lontano di tutti - spiega l'autore - non ho avuto il privilegio di conoscere e incontrare personalmente Versace ma nei tre anni in cui mi sono dedicato alla stesura di questo libro mi sono fatto un'idea precisa di lui, come di un uomo curioso e gentile: un eterno sognatore capace di grandi slanci creativi e affettivi".
Nella galleria dei personaggi che intervengono nelle pagine del libro spicca una voce singolare: Gian Paolo Barbieri che negli anni Settanta creò le foto per le prime campagne pubblicitarie di Versace. "Il suo contributo e la sua generosa disponibilità sono state determinanti per la realizzazione del mio libro - tiene a sottolineare Di Corcia - quando gli ho anticipato che stavo scrivendo una monografia su Versace ha deciso di donarmi alcuni suoi scatti risalenti al periodo in cui lo stilista calabrese iniziò a collaborare con Genny e Callaghan, preparando il terreno al suo debutto ufficiale a Milano nel marzo del 1978 con la sua prima sfilata da solista".
E così l'autore ha affidato all'obbiettivo di Barbieri il compito di documentare a livello iconografico l'evoluzione stilistica del primo periodo di Versace. Quello in cui già incubavano i germi di grandi intuizioni destinate a lasciare il segno tuttora nell'immaginario degli stilisti. Come Maurizio Pecoraro che nel libro acutamente dichiara :"Se Versace fosse ancora vivo si divertirebbe moltissimo nel vedere come siano molti quelli che provano a copiarlo senza, però, riuscirci".
Cultura
13 maggio, 2010Chi era veramente Gianni Versace? A questa domanda cerca di dare una risposta diversa e originale Tony di Corcia nel suo libro "Gianni Versace lo stilista dal cuore elegante" che svela un lato inedito e stimolante della vita e della creatività del genio della moda
Ritratto di un genio tra pubblico e privato
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