E' in libreria 'Misticanza' (Imprimatur editore, pp.196 , euro 12,50), una raccolta di pensieri e battute di Enrico Vaime, autore teatrale e televisivo di lungo corso e scrittore. Dalla politica al costume, dalla religione alla famiglia, una carrellata di sguardi ironici e fulminanti sul nostro presente e sul passato prossimo di un Paese che resta uguale nei suoi vizi e nelle sue assurdità. Perché, come scrive nell'introduzione del volume il curatore Roberto Corradi, non è la nostalgia la cifra di Vaime: "A volte ripercorriamo con nostalgia i tempi andati ma questa frase va chiarita: li ripercorro io con nostalgia. Lui no, eppure c'era, al contrario di me che sono arrivato dopo. Io sono affezionato a un passato che non mi appartiene, lui è interessato al quotidiano, da sempre, neanche tanto al futuro. Perché il futuro non lo puoi commentare, non lo puoi usare. Lo puoi immaginare ma inutilmente. Guardare quello che c'è è decisamente più interessante"
LA POLITICA
"Se oggi mi dovessi definire ideologicamente, direi che sono allibito. Un allibito di sinistra"
"In una recente intervista Berlusconi ha detto: «Se dico a qualcuno "Non posso fare quello che mi chiedi perché faccio il Presidente del Consiglio a tempo perso", è chiaro che si tratta di una battuta». Ma chi l'ha detto che è chiaro?"
"Un tempo in video andava il povero Bondi. Con quel suo accattivante atteggiamento da "parente della vittima". Come lui i conduttori usavano un tono dimesso, a significare il rispetto per quel grande dolore la cui causa al momento sfuggiva a chiunque, ma sicuramente c'era stata e aveva lasciato il Sandro nelle condizioni che potevate voi stessi controllare: alle soglie del deliquio"
"Per tutto il periodo della sua popolarità, Scilipoti ha parlato come se esistesse veramente"
"Il trio Feltri-Ferrara-Sallusti è considerato attrazione come Platters o i Cetra. Anzi, i Brutos: col fighetto, il grasso e il mostro. La gente segue con un certo interesse nella speranza si arrivi (come nei numeri dei Brutos) allo sganassone finale. Senza quella soluzione spettacolare il numero perde attrattiva"
"L'avete guardata bene in faccia la nostra classe politica? Vecchi sorci lì da sempre, tetri per sembrare seri. In effetti sono sinistri. E quando passano per spiritosi, sono solo cinici. Il loro spirito melenso somiglia a quello degli oratori salesiani o delle cancellerie dei tribunali. E siccome sono convinto che l'umanità va osservata quando non lavora, quando si dedica a se stessa, senza ufficialità, guardo morbosamente le foto dei politici in vacanza: le braccine coi peletti, toraci concavi, trippe debordanti. L'abbigliamento poi… L'Upim non è mai arrivata così in basso. Mogli squallide o informi. E i figlioli? I giovani oggi sono quasi tutti belli. Tranne i figli dei politici. I leader sorridono in mezzo a quell'inqualificabile agglomerato umano che è la loro famiglia. E la gente continua a votarli. È incomprensibile"
IL COSTUME
"La sua presenza colpiva poco. Quando qualcuno diceva "erano tre o quattro", "o quattro" era lui"
"Quando un povero deve dare un'idea della ricchezza e della dissipazione cita "caviale e champagne". I più stracciaculi aggiungono anche il salmone"
"Ognuno può insegnarci qualcosa. È vero. In cinque anni di durissima convivenza, da lei ho imparato a usare i cottonfioc"
"Guadagnavo moltissimo in certi periodi. Poi, quando m'ero assuefatto alle vacche grasse, intorno a me scompariva all'improvviso ogni genere di armenti. Mi ritrovavo al centro di un deserto avendo perso l'abitudine all'ordine e alla morigeratezza: è brutto riconoscersi come il povero più elegante, lo scannato con la macchina più bella, l'indigente con le abitudini più costose del quartiere. Perché ogni volta rischiavo la fame senza poter onestamente contare su un briciolo di solidarietà? Chi solidarizza con un pirla che si fa tagliare il telefono per morosità e lo scopre tornando da un weekend all'hotel Nazionale di Portofino (la solita camera con le finestre sulla piazzetta)?"
"Gli animali di Walt Disney non fanno mai la cacca. Possibile?"
"Gallina vecchia fa buon brodo. Un pettegolezzo che ha fatto molte vittime"
Vengo spesso scambiato con qualcun altro che ha a che fare con l'ambiente che mi circonda: in piscina mi prendono per il bagnino, nei musei per un sorvegliante, in banca per un impiegato o un rapinatore. Ai funerali di un coinquilino mi scambiarono per quello delle pompe funebri: «Faccia mettere le corone sul carro». «Chi, io?!» «Ma… scusi, lei chi è?» In una botta di protagonismo risposi: «Sono il morto».
«C'è posto per tutti» lo dicono soprattutto quelli che stanno comodi
Io il '68 l'ho fatto da privatista