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Cultura
aprile, 2016

Hugo Pratt, una vita immaginata

A Roma in mostra oltre 120 acquarelli, tavole e libri della sua biblioteca. Per scoprire influenze e passioni del creatore di Corto Maltese e delle sue avventure

Hugo Pratt (1927 – 1995) è un Maestro assoluto della “narrativa disegnata”: cartoonist, scrittore, viaggiatore, le sue opere sono state tradotte e pubblicate ?in tutto il mondo. Pratt, prima che grande narratore e sublime acquarellista, era lettore vorace: uomo fiero della sua collezione di oltre 30mila volumi, capace di comprare in tre copie i testi più amati per averne uno in ognuna delle sue residenze.

È proprio la passione letteraria di Pratt ad essere celebrata nella mostra “Hugo Pratt - Incontri e Passaggi” (dal 29 aprile al 24 maggio a Roma, a La Pelanda/Macro Testaccio, Piazza Orazio Giustiniani, 4).

Grazie a una collaborazione tra “Napoli Comicon” e “Arf! Festival”, “Rencontres et passages”, ideata e curata dal Museo Hergé di Bruxelles in sinergia con Patrizia Zanotti, approda così in Italia dopo le tappe ?di Bruxelles e Angoulême. ?La mostra analizza le influenze di Pratt e la sua evoluzione grafica e narrativa presentando oltre 120 opere originali, bozzetti, tavole in bianco e nero e a colori, acquerelli, copertine di riviste (dalle prime tavole in Argentina fino a Corto Maltese) e fotografie.
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Nell’esposizione ritroviamo gli scrittori da lui più amati, gli amici e i maestri del suo immaginario, dagli incontri diretti con Oesterheld, Ivaldi, Rieu, Bonelli, Platteau, ?a quelli letterari e fantastici con Stevenson, London, Curwood, Borges, Yeats e tanti altri. Pratt, come Corto Maltese, era appassionato delle culture ?del mondo e delle tradizioni magiche: questa mostra ne segue i percorsi creativi, miscelando realtà ?e fantasia. Per dirla con l’autore nel libro/confessione “All’ombra ?di Corto” ?di Dominique Petitfaux: «Non so cosa sia la morte: può darsi che in questo momento io stia sognando e che la mia morte sia di fatto un risveglio, abbandonerò questo sogno in cui io sono Hugo Pratt e mi ritroverò impiegato al catasto di Linz».

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