Grey's Anatomy, un amore seriale senza un vero perché

Non esiste un vero motivo razionale per seguire il polpettone tra sesso e corsie in stile soap. Ma arrivati alla quindicesima stagione continua a essere del tutto irresistibile

Chiariamolo subito: non c’è nessun motivo razionale per guardare Grey’s Anatomy, serie Abc che è tornata su Fox Life per la quindicesima stagione. Un polpettone in camice e stetoscopio perlopiù inverosimile, dove si contano più tragedie che trapianti, più sesso che laparoscopie, più lacrime che prelievi. ?In poche parole una Beautiful in stato d’emergenza.

La protagonista assoluta, capace di sopravvivere alle cattiverie senza tregua della sua madre matrona Shonda Rhimes e del suo braccio armato (di penna) Krista Vernoff, è la dottoressa Grey Meredith, figlia d’arte, star dell’Oscar della chirurgia, biondina slavata che ha il coraggio di vestirsi di verde per le serate di gala e ora, dopo tredici anni di onorato servizio signora sempre biondina e ostinatamente insipida. In ordine sparso sopravvive ?al suicidio per annegamento, perde ?la sorella in un incidente aereo, la matrigna per un singhiozzo, la mamma per l’Alzheimer, il migliore amico viene spappolato da un autobus e l’amore della vita da una camion. Cristina, invece, la sua persona che si era depilata le sopracciglia prima di un matrimonio in cui lo sposo le aveva dato buca, la molla a Seattle per questioni ?di cuore.

Tra le sue frasi in stile soap resteranno “Prendi me scegli me ama me” e l’altrettanto celebre “Spara a me”, dove l’ego riferimento è dato forse dal fatto che Meredith regala alla serie se non il nome almeno il cognome. Grey’s Anatomy vanta Emmy, Golden Globe, videogiochi, coming out, qualche scandalo, un quiz, un musical, due spin off, un fan fedele come Zerocalcare e una voce di Wikipedia dal titolo “episodi catastrofe”. Alla serie infatti sono sopravvissuti in pochi e quei pochi sono rimasti mutilati, operati di tumore, preda di psicosi, infezioni, vittime di aggressioni a caso, violenze domestiche o comunque generalmente offesi. E si sono lasciati quasi tutti, giusto il tempo di farti affezionare. Ora, tra un’adozione, un bacio gay, una gravidanza a sorpresa, un orgasmo nella risonanza e una conversione, il gran circo in corsia ?è ricominciato.

Continua a non esserci un vero motivo razionale per seguirlo. Ma in fondo, si sa, la ragione è sopravvalutata. E non essere pazzi ?di Grey’s è praticamente impossibile.

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SEMAFORO VERDE
Lode sincera, sintetica ?e devota per Alessandro Cattelan, padrone di casa impeccabile dall’ironia elegante. EPCC (Sky Uno) più che uno show ben fatto è stata una vera e propria boccata d’aria buona. E talmente avanti che chiusa l’esperienza a teatro potrebbe proporre il programma in ascensore, tanto funzionerebbe lo stesso.

SEMAFORO ROSSO
Su “Generazione Giovani” (Rai 2, la domenica mattina) siamo rimasti ancora al dibattito piccino piccino: “La marijuana uccide, prima brucia il cervello, poi ti schianti in macchina e diventi dipendente. ?E se la legalizziamo ti ritrovi drogato ?di cocaina e codeina con la gazzosa”. Una confusione, questa sì, che fa ?girare la testa.

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