Cultura
2 dicembre, 2025Tra i firmatari Barbero e Zerocalcare, Foa e Scurati. Contestano la partecipazione di un editore che propone titoli che dipingono "la temperie dei fascismi europei come un'esperienza eroica da cui trarre esempio"
Com'è possibile che una fiera dedicata alla cultura democratica ospiti cataloghi che celebrano figure e ideologie del nazifascismo? Parte da questa domanda l’appello di oltre 80 autori e autrici contro la partecipazione di una casa editrice di stampo neofascista alla Fiera “Più libri più liberi”. L’editore in questione è Passaggio al Bosco, “il cui catalogo si basa in larga parte sull'esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita", si legge nella lettera.
Tra i firmatari figurano Alessandro Barbero e Antonio Scurati, Zerocalcare e Anna Foa. Nel catalogo di Passaggio al Bosco, si legge nell’appello, c’è per esempio “il pamphlet scritto da Leon Degrelle, fondatore della divisione vallona delle Waffen SS”, che “rappresenterebbe ‘impareggiabile contributo alla formazione dell’élite militante’”. Ma anche un altro libro con protagonisti i volontari delle brigate nere, che racconta “l’eroica resistenza degli ultimi fascisti”.
“Appare evidente che non si tratta di testi di studio o di indagine su determinati fenomeni o periodi storici, ma di un progetto apologetico che dipinge la temperie dei fascismi europei, anche nei loro aspetti più violenti, persecutori e sanguinari, come un'esperienza eroica da cui trarre esempio – continuano gli autori nella lettera –. Sorge spontaneo chiedere allora all'Aie com'è possibile che, pur nel rispetto di ogni orientamento politico, questo tipo di pubblicazione sia stata ritenuta compatibile con il regolamento che viene sottoscritto da ogni editore”. La lettera si conclude con la richiesta di “una riflessione sull'opportunità della presenza di tali contenuti nella fiera”.
“Questa fiera è nata su iniziativa dell’Associazione Italiana Editori e si chiama ‘Più libri più liberi’ perché si propone come la casa di tutti gli editori italiani, indipendentemente dalla loro linea politica, editoriale e culturale – si legge nella replica dell’Associazione italiana editori –. I capisaldi dell’editoria contemporanea sono due: il diritto d’autore e la libertà di edizione. Senza questi due pilastri, l’editoria, per come la conosciamo, crolla. Il no ad ogni forma di censura è quindi un no che, per un’Associazione come la nostra, è pregiudiziale, viene prima di qualsiasi altra cosa. Allo stesso tempo, questo non è un ‘liberi tutti’: il rispetto delle leggi vigenti, della Costituzione italiana, che nasce antifascista, delle norme europee ispirate ai concetti di libertà, uguaglianza, democrazia sono prerequisiti del nostro agire e condizione di partenza su cui impostare confronto, dialogo, collaborazione con gli altri”.
Il presidente dell'Aie, Innocenzo Cipolletta, spiega: "I nuovi espositori vengono accolti sulla base dei posti disponibili e nell’ordine di arrivo delle domande. La domanda di partecipazione di Passaggio al bosco, della cui base ideologica sottostante non condivido nulla, è arrivata tra le prime, quindi accettata".
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