Lo scrittore olandese Ilja Leonard Pfeijffer ha ricostruito la vita del politico e militare greco. In un romanzo corale, che risveglia politici, filosofi, protagonisti del mondo classico. Ambiziosi, populisti e straordinariamente attuali.

Alcibiade, sfida alla democrazia

Raccontiamo una contemporaneità letteraria fatta di temi globali, identici a ogni latitudine. Registriamo tendenze forti come l’autobiografismo, l’exploit del romance, il gusto per i gialli, l’influenza della concisa e affilata scrittura dall’Estremo Oriente. Poi arriva un romanzo di oltre mille pagine, scritte senza mai cali di tensione. E ritrovi il gusto e l’entusiasmo dell’immergerti in uno di quei libri monumentali (che sia “Guerra e pace” o “Infinite Jest”, di per sé avventure di lettura) che alla fine lasciano non sollievo ma nostalgia.

 

Alcibiade” di Ilja Leonard Pfeijffer (tradotto da Claudia Cozzi e pubblicato da Ponte alle Grazie), olandese di Rijswijk che da molti anni ha scelto di stabilirsi a Genova, non è soltanto l’epopea dell’affascinante, controverso protagonista della storia greca, ma un affresco di gruppo dell’Atene del quinto secolo: «Uno dei romanzi storici più belli che abbia mai letto» nella recensione di Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino. Un’avventura umana, politica, sociale, culturale straordinaria, fatta di giganti al cuore del pensiero occidentale: da Socrate a Pericle, da Erodoto a Tucidide, da Aristofane a Senofonte, da Pausania a Sofocle (quasi 200 le pagine dedicate ai nomi e alle fonti consultate).

 

Alcibiade, politico e militare, racconta in prima persona dal suo esilio in Frigia di battaglie e amori, ideali e tradimenti, di quando era a capo della spedizione ateniese in Sicilia e di come passò dalla parte di Sparta. Riflette soprattutto sul sogno della democrazia, faro di libertà, fonte di speranza per i popoli oppressi. E di come una forma di governo simile, aperta verso il mondo, senza paura verso gli stranieri, abbia in sé i germi che la condannano a debolezza. Il nipote di quell’Alcibiade che con Clistene scacciò la tirannia da Atene istituendo la democrazia; il figlio di Clinia che la difese con il suo stesso sangue diventa così il primo dei populisti. Sovrapponendo alla storia del libro una griglia che lo rende una lettura attualissima: sul bisogno di pace e sulle guerre, su nazionalismi e fanatismi. Su popoli invasi, leader eterni. E su pericolose caricature.

 

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