Cultura
22 luglio, 2025Il punto di svolta di questo processo potrebbe essere il giorno in cui Sfera Ebbasta si presentò sul palco del Primo Maggio con il Rolex e nessun imbarazzo per quella che era pur sempre la Festa dei Lavoratori
Ce l’hai un Rolex? No? E allora non sei nessuno. Certe volte sembra che dalla musica, o meglio da una certa parte trappettara, arrivi un messaggio di questo tono. E infatti Lazza, decidendo di regalare alla mamma una Birkin, ovvero una costosa borsa firmata Hermes, per esprimerle eterna gratitudine davanti a un intero stadio, non ha provato il minimo imbarazzo, anzi, ne era fiero, senza preoccuparsi del fatto che i suoi spettatori una borsa Hermes non potevano permettersela. Il fatto non costituisce reato. Ma qualcosa che non torna c’è. Erano altri tempi, certo, ma quando il 7 dicembre del 1976 furono gettate uova marce sulla sfilata di eleganza all’entrata della Prima della Scala, l’alta borghesia scoprì che l’ostentazione non era il massimo della signorilità ma il segno tangibile del privilegio. Da quel momento i ricchi ebbero timore, e certe ostentazioni scomparvero. Pura ipocrisia, dirà qualcuno, le differenze sociali rimanevano. Vero, ma quel segnale manifestava comunque una diffusa richiesta di maggiore equità, poi questo pudore è gradualmente scomparso e, non a caso, in modo inversamente proporzionale a decenni di sfrenato liberismo in cui la forbice tra poveri e ricchi è costantemente aumentata.
Ma eravamo partiti dalla musica, dove l’ostentazione di segni di ricchezza non è mai stata ben accetta, fino all’arrivo del rap americano. In quel caso arrivarono insieme al nuovo beat medaglioni d’oro, collane, macchine di lusso, sembravano quasi parte del gioco, un elemento di stile, una parte stabile dell’immaginario visivo di quella musica. Era già a suo modo fastidioso, ma i protagonisti del rap, in netta prevalenza afroamericani, giustificarono l’atteggiamento ponendo un problema ideologico. In questo Paese siamo stati schiavi, siamo stati massacrati, discriminati, dicevano, e se oggi uno di noi fa i soldi con la propria musica, ha voglia di fartelo capire, è il nostro riscatto, il mio lusso e la mia regalità li ostento come e quando mi pare. Bene, detto così veniva da accettare, ma anche il rap crea le sue emulazioni e il vezzo di sfoggiare: ostentare in modo sprezzante le conquiste del proprio status ha fatto breccia anche in alcune zone del rap italiano e poi nella trap. Il punto di svolta di questo processo potrebbe essere il giorno in cui Sfera Ebbasta si presentò sul palco del Primo Maggio con il Rolex e nessun imbarazzo per quella che era pur sempre la Festa dei Lavoratori. Ora siamo al paradosso. Lazza fa il bravo ragazzo, fa un regalo alla sua cara mamma, in pubblico, un oggettino da 30mila euro o giù di lì. Bell’esempio, non c’è che dire. Regalate anche voi una Birkin a vostra madre. Non potete permettervelo? Pazienza, perché io so’ io e voi non siete nessuno.
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