Cultura
6 settembre, 2025In occasione dei cento anni dalla nascita dello scrittore, arrivano in libreria moltissime pubblicazioni. "Amo le triglie di scoglio", di Bruno Luverà e Vincenzo Mollica. Omaggio di due giornalisti Rai, la sua "seconda casa"
Non è soltanto il “contastorie” per eccellenza della nostra letteratura e neppure solo l’inventore di un personaggio, Salvo Montalbano, popolare nel mondo quanto Pinocchio. Andrea Camilleri ebbe una vita da romanzo. E per averne conferma si distingue, fra le tante pubblicazioni che ne celebrano in queste settimane il centenario della nascita, “Amo le triglie di scoglio” (Rai Libri), volume curato dai giornalisti Rai Bruno Luverà e Vincenzo Mollica.
Un’affettuosa ricostruzione di una vita che proprio nell’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo ebbe “la sua seconda casa”: con 1300 regie radiofoniche, 80 televisive, 120 teatrali, lungo trent’anni di lavoro in cui Camilleri fu funzionario, delegato alla produzione, autore genialissimo.
Il libro racconta dunque il romanzo-Camilleri: dall’infanzia agli studi a Roma, all’Accademia nazionale di arte drammatica di Silvio D’Amico; dagli incontri con i personaggi cruciali della sua vita, primo fra tutti quello con Rosetta, la moglie, alla relazione con Pirandello, dall’impegno civile all’ironia sconfinata.
Ci sono zone d’indugio amichevoli in questo saggio narrativo zeppo di aneddoti e di curiosità: come quel 1988 nel quale Camilleri diventò popolarissimo, occupando i primi sette posti delle classifiche editoriali e inaugurando un’autentica rivoluzione in libreria. O come la nascita di quella formidabile immaginazione, strettamente legata alle radici familiari: merito dei racconti di nonna Elvira, influente anche nella nascita del vigatese, mondo linguistico trasformato in grande letteratura.
E balza fuori, da questo accurato omaggio di chi ha frequentato lo scrittore per vent’anni, ricevendone racconti e risate, intuizioni e memorie, l’onestà intellettuale di Camilleri e del suo universo, di quei personaggi normali e perbene che i lettori amavano profondamente, come Montalbano: “Ha una mentalità un po’ vecchia, lo so. Ma un lettore a Roma mi ha detto: “Si ricordi che siamo così, interessati a questo tipo di mondo e di idee”. Gente “che inviteresti a cena”. Per mangiare quelle triglie di scoglio che lui pescava di notte col padre.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Vergogna - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 5 settembre, è disponibile in edicola e in app